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L'ETERNO FASCINO DELLA SINDONE
Interessante evento all'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede
16/05/2016, 13:50La Sindone è davvero il lenzuolo funebre di Gesù oppure si tratta di un falso medievale? I Vangeli narrano fatti realmente accaduti oppure sono semplici leggende? La risposta a queste domande non è secondaria, perché coinvolge profondamente la fede di milioni di cattolici e non solo. Di certo la Sindone è il reperto archeologico più studiato al mondo e i Vangeli ne costituiscono l’unica chiave interpretativa.
E‘ questo il messaggio contenuto in “Luce dal sepolcro. Indagine sull’autenticità della Sindone e dei Vangeli” (Fede & Cultura, Verona 2015),opera a due mani scritta da Emanuela Marinelli e Marco Fasol, che si propone, con pieno successo, di porre in evidenza non solo l’autenticità della preziosa reliquia di Torino e dei Vangeli, ma di mostrare come queste due fonti si integrino a vicenda, e trovino conferma l’una nell’altra.
la Sindone che il Vangelo sono posti di fronte alle “scienze storiche”. E le scienze storiche, quali la papirologia, la filologia, la concatenazione causale degli eventi, concordano con le scienze fisiche e biochimiche, quali l’anatomia, la botanica, le leggi della trasmissione della luce.
Non esiste, infatti, scrivono gli autori, una spiegazione alternativa soddisfacente a quella di una resurrezione miracolosa: «Come ha fatto il corpo martoriato del crocifisso a sparire da quel telo, senza lasciare tracce di spostamenti, senza strappi o sbavature? Un’ipotetica estrazione manuale avrebbe inevitabilmente prodotto queste alterazioni nel tessuto e nell’immagine. Perché il processo di fibrinolisi del sangue risulta interrotto dopo 36-40 ore? Come si è formata l’immagine sindonica, tridimensionale, derivante da una misteriosa disidratazione e ossidazione delle sole fibrille superficiali del tessuto? L’ipotesi scientifica più plausibile è quella di un irradiamento istantaneo, con raggi ultravioletti potentissimi."
Dal punto di vista scientifico l’aggiornamento più recente è sulla prova del C14 da parte di altri studi di datazione, di altri metodi che sono stati condotti da uno scienziato di Padova, il professor Giulio Fanti che con tre diversi metodi di datazione ha avuto la concordanza sull’epoca di Cristo. Quindi in alternativa completa al test del radiocarbonio che del resto non era adatto alla Sindone, tanto che lo stesso inventore del metodo aveva sconsigliato di usarlo per le vicissitudini subite e quindi per gli inquinamenti anche gravi ed ineliminabili come ad esempio i rammendi.
C’è anche la scoperta che ha fatto una botanica italiana Marzia Boi che lavora alle Baleari perché è una delle più grandi esperta di flora mediterranea. Ha trovato sulla Sindone tre tipi di pollini relativi a balsami costosissimi che venivano usati nelle sepolture reali. Un’ulteriore prova che l’uomo che è stato avvolto in questo lenzuolo non era un qualsiasi schiavo che doveva finire in una fossa comune, ma un uomo di un valore tale, ritenuto meritevole da chi lo ha sepolto di una sindone preziosissima e di balsami altrettanto preziosi.
Tutto questo, e tanto altro ancora, è stato il contenuto della conferenza che Emanuela Marinelli, forse la massima autorità al mondo in fatto di studi sulla Sindone, ha tenuto nel cortile di Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata italiana presso la Santa Sede, di fronte a un folto e attentisimo pubblico raccolto dall’Ambasciatore Daniele Mancini con la attenta collaborazione della preziosa Consorte.
Nella sua presentazione, la professoressa Marinelli ha ripercorso la storia delle ricerche, iniziata nel 1898 con le foto dell’avvocato Secondo Pia; le indagini sui pollini compiute dal botanico Max Frei, che hanno permesso pure di chiarire il rituale della sepoltura, in pieno accordo con le descrizioni storiche delle pratiche funerarie in uso al tempo di Gesù; gli studi di Pierluigi Baima Bollone che ha identificato particelle di aloe e mirra, usate nel trattamento del cadavere, soprattutto nelle zone macchiate di sangue. Di tale sangue, di indubbia origine umana, è stato pure possibile determinare il gruppo, lo AB, che è molto raro ed è lo stesso che si ritrova nei campioni ematici dal miracolo eucaristico di Lanciano e sul sudario di Oviedo, ed è frequente solo tra gli Ebrei “babilonesi” e della Palestina settentrionale.
L’autrice ha ricostruito poi la storia degli spostamenti della Santa Sindone e analizzato dettagliatamente le tracce delle tremende sofferenze della Vittima quali appaiono dall’impronta, ponendo a confronto gli atroci dettagli delle immagini con le descrizioni dei Vangeli e con le dettagliate profezie della Passione nell’Antico Testamento. La corrispondenza appare perfetta e indiscutibile.
Da ultimo, ma non ultimo, è bene ricordare che la Prof.ssa Marinelli ha devoluto il ricavato delle vendite del libro alla onlus Observo, per il progetto KWAUSO School, un progetto della Diocesi Cattolica di Bukoba, istituzione religiosa non governativa e senza scopo di lucro registrata in Tanzania È un progetto educativo che mira ad ammettere ogni anno un numero uguale di ragazzi e ragazze, al fine di assicurare un’equa distribuzione delle opportunità di formazione per entrambi i generi. La scuola intende servire tutti, senza discriminazioni di religione anche se con un occhio più di riguardo per i giovani provenienti da famiglie meno fortunate.