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CARLA CASULA, VOCE NAZIONALE DELLA POESIA
Riconoscimenti in tutta Italia per la scrittrice sarda
06/11/2017, 19:42Carla Casula, scrittrice e giornalista, voce giovane ma potente della poesia nazionale, ha riscosso notevoli riconoscimneti in tutta Italia come dimostra l'elenco qui di seguito riportato.
Segnalazione di merito alla X edizione del Concorso Internazionale “Invito alla Poesia” (Trieste); menzione d’onore nella sezione tema imposto al IV Concorso Letterario Nazionale “Mani in Volo”, Costabissara (VI); menzione d’onore nella sezione tema libero al IV Concorso Letterario Nazionale “Mani in Volo”, Costabissara (VI); menzione d’onore alla VIII edizione del Concorso Letterario “Città di Grottammare” (AP); menzione d’onore al Concorso Nazionale “Poesia è bellezza”, Altomonte (CS); premio speciale di merito al III Premio di Letteratura PonteVecchio (FI); 2° premio alla IV edizione del Concorso “Versi sotto gli irmici”, Piaggine (SA); 2° premio nella sezione tema imposto al IV Concorso Letterario Nazionale “Mani in Volo”, Costabissara (VI); 1° premio nella sezione tema libero al IV Concorso Letterario Nazionale “Mani in Volo”, Costabissara (VI); 1° premio alla II edizione del Trofeo Monterosi d’Argento, Monterosi, (VT); 1° premio alla IX edizione del Premio Letterario Nazionale “La Luna e il Drago”, Redazionale.
Quest'anno, al concorso "Mani in volo", ottenuti 4 riconoscimenti.
Carla Casula da pochi mesi è tornata in libreria con il libro di poesie "a clessidra" firmato con Domenico Marras, "La rosa, petali e spine" (Nemapress Edizioni).
Comunque vita
(Per una quindicenne vittima di violenza sessuale che decide di portare avanti la gravidanza)
È tutto uno sciacquio novello,
un battito d’ali impercettibile
tra polveri di farfalle nascoste
dietro l’incertezza dei tuoi anni,
che scendono le scale
di una primavera che non c’è.
S’innalza e poi declina
un movimento d’ombra,
memore di coltelli turgidi
nel ventre implume
rinchiuso in un cerchio di mutezza
nella notte senza luna.
La pendola segna i giorni
di rotondità segrete
che invocano litanie d’odio
covate nel bianco di un cuscino,
dove il sale delle guance in fiore
tace di rabbia al primo buio.
E nel sonno sgusciano serpenti
di artigli e voce roca
nelle orecchie immobili,
tra i lampioni spenti
e i muri impauriti di un prefabbricato
vecchio di sporco e sigarette.
Sola, col tuo ventre nuovo
a rievocare le grida inascoltate
e le ortiche nel grembo di bambagia,
sola, col tuo ventre impaziente
ad ascoltare un timido fruscio
di talco e piedini immaginari
tra i fili di calura estiva
e la tua gonna a balze.
II premio alla IV edizione del Concorso Letterario Internazionale “Mani in volo”
Ma sono solo un numero
(Monologo di un prigioniero ad Auschwitz)
Guardami,
dalla vita mi separa
la memoria della vita,
una falsa preghiera
da sciogliere nella voce imperiosa
che grida i numeri come presagi
di un macabro passaggio
in re minore.
E il volo dell’anima rovista
tra le ferite vuote di sangue
e bucce di patate e crauti secchi,
dono solitario
che le mani barattano
con un necrologio anonimo
in una lingua cieca di pietà.
Guardami,
inciampo negli incubi
che non riconosco,
dove l’umanità galleggia
prima d’esser nata
e le torture sconsacrate
si strappano la pelle senza unghie,
come un’esecuzione mutilata.
Chi ridarà l’uomo all’uomo?
Chi mi salverà dai giorni
quando il dolore punge e non fa male
e cerca altro dolore
per dare vita al corpo?
Chi brucerà queste orme stanche
che implorano pianti e nostalgia
per un funerale dentro il legno
dove il marcio genera la vita,
lontano dalle camere a gas?
Guardami,
la sfinitezza custodisce il niente,
un niente che trasale sui binari
(ma sono solo un numero
e il numero è una crosta senza nome).
I premio alla IX edizione del Premio Nazionale “La Luna e il Drago”