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FEBBRAIO E MIMOSE PER GIUSEPPE UNGARETTI
15/02/2017, 13:32Giuseppe Ungaretti, nato ad Alessandria d’Egitto nel 1888 e morto a Roma nel 1970, lascia a noi tutti che amiamo la sua poesia, il grande rimpianto di non poterne annoverare il nome tra i Premi Nobel per le lettere italiane.
Lui che molti manuali continuano a chiamare “padre” dell’ermetismo, lui che per primo scoprì l’importanza della televisione per raggiungere con la sua poesia un pubblico sempre più allargato, lui che recitò sorridente e con la barba bianca accanto ad una Iva Zanicchi adorante…
Giuseppe Ungaretti ha anticipato tutti i riti dell’8 marzo con le mimose, ricordando questo fiore che nasce a febbraio, e lasciandoci una acuta riflessione sulla vita.
Ogni anno, mentre scopro che febbraio
È sensitivo e, per pudore, torbido,
Con minuto fiorire, gialla irrompe,
La mimosa. S’inquadra alla finestra
Di quella mia dimora d’una volta,
Di questa dove passo gli anni vecchi.
Mentre arrivo vicino al gran silenzio,
Segno sarà che niuna cosa muore
Se ne ritorna sempre l’apparenza?
O saprò finalmente che la morte
Regno non ha che sopra l’apparenza?
(da Il taccuino del vecchio, 1960)