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DUE AMBASCIATORI PER LA POESIA
Daniele Mancini, Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede e Visar Zhiti Ambasciatore d'Albania hanno fatto conoscere le loro poesie grazie all'interpretazione delle loro mogli...
21/06/2016, 16:08Nei giorni scorsi la poesia ha “invaso” la loggia esterna del Palazzo Borromeo dove ha sede l’Ambasciata italiana presso la Santa Sede.
L’Ambasciatore italiano presso il Vaticano, Daniele Mancini e l’Ambasciatore albanese Visar Zhiti, hanno fatto conoscere le proprie poesie ad un pubblico attentissimo e molto, molto numeroso. Originale la modalità di presentazione: infatti dopo un’apertura più istituzionale, sono state le Ambasciatrici, cioè le consorti dei diplomatici, a far risuonare i versi tra le antiche e nobili mura del Palazzo Borromeo.
Daniele Mancini scrive versi da sempre e la passione poetica accompagna la sua attività diplomatica che si è espressa e si esprime ancora anche con studi e testi storici. Ma, come ben testimoniato dalla scelta antologica proposta dalla moglie Anna Rita (direttrice di un bel periodico di news diplomatiche) la poesia di Daniele Mancini si muove felicemente dal dato più autobiografico, quotidiano fino alla disamina filosofica, esprimendo uno sguardo lungo sulla storia dell’uomo che parte dal mito antico del labirinto per arrivare alle città tentacolari, labirintiche anch’esse, del nostro oggi.
L’ambasciatore Visar Zhiti è un poeta molto affermato sia in Albania sia all’estero perchè le sue opere hanno avuto molte traduzioni, anche in Italia. Al tempo della dittatura fu proprio il testo di una sua poesia a causargli la condanna al carcere dal quale si salvò soltanto con la caduta del regime. Proprio perché in prigione non aveva nemmeno la possibilità di scrivere, mandò a memoria più di trecento poesie che poi trascrisse appena libero. Le sue parole poetiche sono state lette in italiano dalla moglie e poi anche in albanese con la traduzione a seguire interpretata da Anna Rita. Le due mogli affianco per recitare versi albanesi che hanno rappresentato agli ascoltatori insieme all’orrore della mancanza di libertà, all’orrore della violenza, anche la visione di un mondo dove cultura e pace possano ancora costruire una nuova convivenza a “misura d’uomo”.
Inutile sottolineare quanto questa lettura poetica a due –quattro voci sia stata apprezzata tanto da indicare una strada senz’altro da ripercorrere per gli eventi culturali dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede.
Infondo, anche Papa Francesco ha dimostrato più volte la sua ammirazione per la poesia e i poeti veri…