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" LE FIGLIE DI RACHELE", UN POEMETTO DI CARLA RUGGER SUL DOLORE E SULLE DONNE
La poeta veneta ci porta a riflettere sulle terribili tragedie della storia che sempre più colpiscono le donne, benché incolpevoli
25/01/2016, 16:12
Chi pensi ancora che la poesia delle donne sia quasi solamente sfogo sentimentale o meglio auto piegarsi sul proprio “io”, dovrebbe leggere questo poemetto di Carla Rugger, Le figlie di Rachele.
In esso tutta la disperazione, l’indignazione ed insieme l’urlo contro le ingiustizie che oggi in maniera ancor più marcata, subiscono le donne.
Donne profughe, donne violentate e violate, nadro di figli uccisi e dispersi, donne che gridano vendetta e pietà.
Un poemetto veramente potente tanto da domandarsi da dove è sgorgato, da quale profondità dell’inconscio della poeta ha veduto la luce, purgato e rinvigorito da un verso molto controllato.
Ai nostri lettori proponiamo questo poemetto che con il nome di Rachele ci riporta alla Bibbia, ma lo fa in un modo direi provocatorio: non è forse Rachele la seconda moglie, la moglie prediletta del patriarca Giacobbe, colei che si doleva perché non riusciva a dare al marito un erede? Poi la Rachele biblica morì dando alla luce il secondogenito. E allora , qui, nel poemetto di Carla Rugger, chi sono addirittura le “figlie” di Rachele?
Qualche notizia sulla poeta: Carla Rugger risiede a Padova, nata a Venezia Mestre dedita alla poesia e letteratura, membro dell’AICL( Association internationale des Critiques Littéraires) ha al suo attivo libri di poesia e racconti, presentazioni di mostre collettive e singole di pittura , scultura, fotografia. Premio nazionale Renato Serra, Premio per la Cultura conferito dalla presidenza del Consiglio dei Ministri( anno 2005-2006)…. Al suo attivo collaborazioni con Associazioni culturali e di spettacolo, paroliera, iscritta alla SIAE, traduttrice dallo spagnolo( inediti) , atti di Teatro, saggi critici……
LE FIGLIE DI RACHELE
Cavalcano sull’onda del terrore/ polvere rossa si solleva/
orme impietriscono/ lasciano solchi/ fossili di storia incandescente/
Come un mare le donne trascinano il dolore e le lacrime le accoglie l’onda perpetua….
Non c’è una donna/ora che non si strappi i capelli e offra il petto inutile all’arido vento….
( Come sono secche le mani della donna/ non così vecchia/ forse ancora donna… e madre….)
Nello sguardo cose innocenti/ antichi gesti sepolti/ e la memoria: il sole nel piccolo giardino/ i frutti della terra ancora fertile/ l’aperto sorriso dei figli al “fronte”/ nella calda pianura./
(Cupi rombi squarciano di fuoco l’orizzonte)
Non più innocenza/non aperti sorrisi/sguardi biechi/vigili/
Carnefice attende la sua vittima/
Sui muri ombre furtive/ ombre che s’occultano/solo ombre nelle pianure/nelle città
dalle lunghe fredde ombre/nei villaggi spenti di risa infantili/giochi d’amore/
Rachele….Rachele….Su quell’altura anche tu/ solitaria
ombra di sgomento/ solo la tua voce che grida al vento il supremo dolore/
I tuoi figli non verranno/ povere ombre bruciate dall’arido vento della morte/
Le montagne/ i fiumi e i laghi /i piccoli torrenti accolgono il pianto delle madri/ Nere vesti attraversano deserti e colline/ un vento secco le solleva/ nere vesti come ali di corvo insanguinate….
Piangono/ le donne/ per il ventre violato/per il figlio assassino accovacciato nella tana…iena della notte….
Non lacrime dagli occhi delle donne/solo pietre/ pietre dure di odio/ Pietra su pietra innalzano la separazione dell’amore.
Non piangete queste donne…..
Solo giustizia per i loro letti disfatti/ giustizia per i figli che non saranno alla luce/ embrioni di feto galleggianti in un limbo senza nome.
Giustizia per i figli sacrificati agli empi riti della guerra./ Pietà per i figli di Caino/ per i lamenti d’agnelli/ per le roche grida dei vecchi.
Tutte le grida/ ora/ rinchiuse nel palmo delle mani/ nelle bocche serrate/ nei corpi insanguinati delle donne.
Donne velate/ donne dallo sguardo che fa male/donne senza lacrime/ donne dallo sguardo di tigre/ donne arrabbiate/ per sempre.
E tu/ Rachele/ allunga la tua ombra su questo popolo di donne tormentate/ sorreggi il lungo grido delle donne perdute alla guerra/ dei figli che verranno segnati dall’infamia.
Rachele/ donna d’amore/ dedizione perfetta/ Nel tuo cuore la forza del Signore/ le Sue parole/ balsamo alla tua ira per i figli che non vedrai sulla collina/ per i figli delle madri/ tuoi figli.
Apri loro le orecchie/ Rachele/ che odano/ le donne /la voce che perdona/ che immensamente ama.
Placa con le Sue parole lo strazio del cuore/ libera la loro mente dall’oscura follia/ spargi la tua forza come semi di grano fecondo.
Null’altro per le donne/ solo silenzio.
Si placherà il vento della morte/ riposeranno gli occhi dall’orrore/ si scioglieranno i capelli/ le nere vesti cadranno nella polvere.
Con te/ Rachele/ sull’altura/ ascolteranno la Voce….