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ANNA SANTOLIQUIDO PRESENTA UNA POESIA DEL POETA ARMENO VARDAN HAKOBYAN
05/10/2020, 16:49Giungono echi di guerra dal Caucaso, con distruzione e perdite di vite umane nel conflitto in Nagorno Karabakh (Artsakh), terra antica e carica di storia, vicino l’Armenia e l’Ararat, da secoli crocevia di civiltà.
Sono stata in quei luoghi per incontri letterari e ho constatato la mitezza e la genuinità della gente sempre pronta ad accogliere i visitatori.
Stepanakert, capitale dell’Artsakh, è una città bellissima, votata alla pace, ai valori della cristianità e della fratellanza. Non ci può essere progresso senza il rispetto dell’altro, dei diritti umani e della diversità.
A Stepanakert ho conosciuto scrittori e poeti di altissimo livello che confermano il prestigio della letteratura armena. Bari ha ospitato per anni il grande poeta esule Hrand Nazariantz il quale, pur nella sofferenza e nella povertà, ha dimostrato che niente e nessuno può distruggere la dignità di un uomo.
Nell’esprimere la solidarietà al popolo armeno auspico che la diplomazia internazionale si adoperi per porre fine al conflitto e ritorni la serenità in ogni casa. Nella speranza di una soluzione pacifica, posto una primizia di uno dei massimi poeti armeni viventi: Vardan Hakobyan, Presidente dell’Associazione Scrittori dell’Artsakh e Rettore dell’Università di Stepanakert, del quale ho tradotto dall’inglese, insieme alla Prof.ssa Graziella Todisco, una raccolta di liriche in via di pubblicazione.
Vardan Hakobyan
L’irraggiungibile
Gli uccelli portavano nei becchi brandelli di distanza
e io li usavo per rammendare i sogni.
Le stelle portavano sulle punte frammenti di sogni
e io li usavo per riparare ciò che è lontano da me.
Gli abissi portavano sulle onde schizzi dell’irraggiungibile
e io me ne servivo per orientare il desiderio.
Poi con il sogno la distanza e il desiderio ho costruito la casa
e la abito con i versi d’amore.