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IL "TRASLOCO" Di ANNA BORGHI: EMOZIONI E PENSIERI
Il ritorno alla scrittura di una grande poeta italiana
22/07/2018, 13:31
Cos'è "Trasloco" di Anna Borghi? Una lunga poesia-racconto?, una prosa poetica?
Un po' tutte due le cose ma certamente con queste sue parole poetiche Anna Borghi, che ritorna alla scrittura dopo mesi di silenzio, ci regala ancora emozioni e sentimemti forti che tutti noi condividiamo, perchè il valore della parola poetica è proprio questo: partire da un episodio che può essere ANCHE personale, ma che diventa mportante nella sua universalità.
Nell'appartenere allo scrittore ed insieme a tutti noi.
Grazie Anna Borghi.
trasloco
Quando la luce delle scale si spense, si rese conto di essere completamente immersa nella casa . Per la prima volta , proprio nell’atto di lasciarla, ne respirò l’odore.
Era l’odore degli armadi chiusi con i vestiti delle persone morte. Quei vestiti che nessuno aveva voglia o coraggio di gettare in un sacco, e neppure l’impeto salvifico di donarli per chi poco aveva.
Tutto l’anno trascorso, denso di dolore stava in quell’odore. L’aria era di tappeto, mancava il respiro. Si avventurò alla ricerca di una luce ma senza i mobili, gli oggetti conosciuti, le distanze assumevano le sembianze delle pareti di un labirinto malefico, mortale .
La paura la strinse così forte da stimolare il suo coraggio. Così uscì, leggermente stordita verso la luce . Nulla si riusciva a dimenticare così velocemente da regalare di nuovo un sorriso agli occhi. Quello che si era compiuto era lì, ma anche nel fondo dei suoi occhi così intimamente sincroni al suo cuore.
Tutta la sua impotenza era rimasta attaccata e permeava l’eco delle parole udite e soprattutto dei silenzi da parte di chi avrebbe dovuto dare risposte.
Aveva cercato di capire il perché e come sempre aveva cercato di inquadrare quale fosse il suo atteggiamento che innescava la miccia dell’indifferenza , del disinteresse, addirittura dell’inganno.
Aveva incontrato in quell’anno sfortunato tutte le parti peggiori delle persone che l’avevano ricambiata con giudizi, menzogne.
Sapeva che questo incubo senza fine si sarebbe protratto di nuovo, nelle parole scritte alle quali non aveva più volontà di rispondere.
Stavano costruendo una gabbia, si avvicinavano al momento in cui l’avrebbero chiusa-
Ma intanto, uscì dalla casa, scosse il capo e tornò a respirare.
Sono ancora viva. Sono ferita nel profondo, ma non sanguino più, pensò.
E chiuse la porta sul buio.