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MA GRAZIA NON SI MERITA UNA STATUA COSI' …BRUTTA !
29/08/2016, 01:55
Il 15 agosto, il giorno dell’ottantesimo anniversario dalla morte di Grazia Deledda, la nostra scrittrice ha avuto l‘onore di un comunicato stampa direttamente dal Presidente della Repubblica Mattarella che ha rimbalzato su tutti gli organi di comunicazione e i periodici on line. Lo stesso giorno il Comune di Nuoro, città natale, le ha dedicato una statua.
La giovane studiosa deleddiana Amalia Nuvoli e il suo compagno, il musicista nuorese Daniele Barbato, mi hanno proposto di accompagnarmi per vedere questo monumento sul quale avevo letto soltanto polemiche: che dire? Sono rimasta sconcertata, non volevo credere ai mie occhi: davvero questa figura nera, dal volto aguzzo e mostruoso, dovrebbe ricordare ai passanti la grande Grazia Deledda?
D’accordo,mi si dirà e sicuramente così avrà spiegato lo scultore autore della statua, l’arte ha le sue esigenze e il simbolismo spesso è più efficace di un mero ricalco realistico.
Va bene, ma da questo discorso a realizzare una statua obiettivamente “brutta”, ce ne corre…
La figura di Grazia sembra che abbia la gobba, ed invece pare siano le vesti gonfiate dal vento per il suo volo verso la gloria; il volto ha un ghigno quasi diabolico; il ventre a punta, come la guglia di una nave che salpa direbbe il critico d’arte saputello, è a mio avviso “soltanto” un’ orribile pancia rigonfia e malaticcia…
Ma a che cosa doveva servire questa statua di Grazia Deledda? Doveva parlare a tutti i passanti, gli affezionati lettori che già conoscono la sua opera ma anche e forse soprattutto a chi ancora non l’ha letta e vedendo la statua ne rimane colpito, magari anche affascinato e vuole conoscerla meglio…
Affascinato? Direi che nella migliore delle ipotesi ci si passa vicino senza neppure notarla, oppure la si nota per la sua …bruttezza….
Non c’è nemmeno scritto chi sia, ma forse è meglio non sottolineare con una targa e un nome l’insuccesso di questa realizzazione d’arte.
Oltretutto a Nuoro esiste un’altra statua femminile del medesimo autore, la “Mariedda”, personaggio di una filastrocca popolare nuorese. Ebbene ho visto questa statua che ha le stesse fattezze e quasi la stessa dimensione della statua deleddiana: caro scultore non dire che questo è il tuo tratto distintivo, il tuo marchio, penso invece che potevi forse sforzarti di più e cercare un elemento, più elementi identificativi della grande Grazia, della sua opera, della sua vita, a tuo piacere, ma che ci parlassero veramente di lei.
Vogliamo Grazia Deledda, con i suoi occhialini della gloria del Nobel o con la bella e fiera chioma degli anni nuoresi, che ci raccontino ancora la grande forza di una donna, piccola sì ma magnifica nel suo orgoglio che l’ha portata sulla vetta del mondo.
Davvero i nuoresi l’amano ancora così poco da accettare che questa statua sia la sua rappresentazione?