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“LA GRAZIA" (1921): UN MELODRAMMA QUASI SCONOSCIUTO

07/04/2016, 12:14
Grazia Deledda


Grazia Deledda è decisamente una scrittrice affermata quando nel 1921 esce La Grazia, melodramma pastorale musicato dal maestro Vincenzo Michetti per le Edizioni Ricordi di Milano.

La vicenda narrata, la sua collocazione geografica sono pienamente sardi, ma l'impianto diegetico non è originale bensì è la trascrizione della novella Di notte, pubblicata nella raccolta deleddiana "Racconti sardi" del 1894 (ed. Dessy, Sassari).

Per la trascrizione della novella in canovaccio drammatico, Grazia Deledda si avvalse della collaborazione di C. Guastalla.

Il pubblico era abituato a vedere sulla scena, in forma drammaturgica o melodrammatica, un testo narrativo famoso: per tutti valga l 'esempio di Giovanni Verga che fece musicare dal maestro Pietro Mascagni  la notissima novella "Cavalleria Rusticana" .

La Grazia fu rappresentata a Roma nello stesso anno della sua pubblicazione, ma le repliche scemarono fino quasi a fare cadere nella dimenticanza l'opera stessa.

La Grazia resta un unicum nella produzione deleddiana come il lungometraggio Cenere con Eleonora Duse, realizzato nel 1916.

Ci sono lettere a testimonianza del fatto che Grazia Deledda accettò di trasferire in film il suo romanzo, per ragioni economiche: si era in guerra e sia lei sia la Duse vedevano in questo lungometraggio un’ulteriore possibilità di guadagno.

Oggi Cenere è stato restaurato ed è possibile ammirarne l'arte plastica della Duse e vedere qual’è la proiezione visiva delle storie deleddiane e della Sardegna in genere all'inizio del XX secolo.

Neria De Giovanni

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