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2021 ANNO DELEDDIANO, OLTRE LA VIVISEZIONE ACCADEMICA
30/12/2021, 19:46
Si avvia alla conclusione l’anno delle celebrazioni per i centocinquant’anni dalla nascita di Grazia Deledda, nata il 27 settembre 1871 e si è deciso di procrastinare le celebrazioni fino al settembre 2022.
Abbiamo assistito ad un fiorire di iniziative, convegni, manifestazioni, comitati per approfondire e ricordare la nostra Premio Nobel. Tutto ciò continuerà anche finito l’anno deleddiano? Anche oltre il 2022?
Il mio primo articolo su Deledda risale a circa quarant’anni fa, l’ultimo volume nel 2020 sui personaggi femminili deleddiani rivisitati per un’azione teatrale. Posso dire che la mia sensibilità ed abilità critica sia cresciuta con i suoi testi, con le sue lettere, studiando e indagando sulla sua vita.
Perciò sono felicissima di come si sta evolvendo in positivo l’accoglienza della sua opera da parte soprattutto del mondo accademico, visto che i lettori “normali” non le sono mai mancati.
E’ stato invece il mondo dell’Università, della critica paludata che ha stentato a riconoscerne il valore.
Oggi assistiamo ad un fenomeno opposto: molti docenti universitari stanno costruendo la loro carriera concorsuale ed accademica proprio sullo studio di Grazia Deledda , analizzata in ogni piega della sua narrativa.
Leggendo alcuni saggi universitari su di lei, mi pare che ci sia un eccessivo accanimento su perché abbia usato quella parola, perché quella interpunzione, perché la scelta di quel personaggio, di quel paesaggio, ecc.
Sì, forse è un po’ troppo.. Oggi tutti sono deleddiani, in questo modo da vivisezione.
Torniamo a leggere ed amare Grazia Deledda per il suo narrare così carico di presagi e premonizioni di come oggi sarebbe stato ancora il nostro sentire.
Perché, non dimentichiamolo, Grazia Deledda è soprattutto una scrittrice e non un banco di prova per superare concorsi universitari e dimostrare la propria infallibile bravura, fredda bravura, di analisti.