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ALESSANDRO MADESANI DELEDDA RICORDA: QUANDO A 17 ANNI VIDI PER LA PRIMA VOLTA NUORO PER LA FESTA DEL REDENTORE

12/11/2014, 22:04
Grazia Deledda

Nel terzo numero di Antas, rivista di musica e cultura sarda, diretta da Pierpaolo Fadda e pubblicata dalla PTM Editrice di Mogoro di Claudio Pia con la supervisione artistica di Simone Riggio in evidenza anche la seconda parte dell’intervista esclusiva ad Alessandro Madesani Deledda, unico nipote vivente della scrittrice insignita del Premio Nobel Grazia Deledda, che conclude il suo viaggio sul filo dei ricordi soffermandosi sul commovente ritorno della salma della nonna a Nuoro.

Con grande sincerità Alessandro Madesani Deledda ricorda anche alcuni particolari del suo rapporto familiare con la scrittrice che lui, giustamente, chiama “nonna”.

Tra le tante domane e risposte che compongono questa seconda ed ultima parte dell’intervista, ecco cosa risponde alla domanda del direttore Pierpaolo Fadda,

D. Lei venne per la prima volta a Nuoro nel 1956: cosa ha provato mettendo piede nella città ai piedi del monte Ortobene?
R. Una grande curiosità. Ricordo benissimo quel fine Agosto del 1956: ci venni in occasione della Festa del Redentore, anche perché proprio in quell’occasione veniva assegnato il premio Grazia Deledda, istituito nel 1952. Avevo 17 anni e ho scoperto con mia sorpresa che quella che vedevo era una Nuoro ancora straordinariamente“ deleddiana”, esattamente come era stata descritta nei romanzi della nonna. Mi colpì molto il grande sentimento di solidarietà tra le persone a prescindere dal loro stato sociale e notai che quasi tutte le donne e gli uomini erano vestiti con l’abito sardo tradizionale. Non dimenticherò mai quei giorni: fu come scoprire davvero la grande forza espressiva delle opere della nonna, che riviveva e che potevo toccare con mano”.

Il numero tre di Antas ha in copertina Pinuccio Sciola, straordinario artista di San Sperate al quale la rivista dedica due servizi firmati da Alessandra Ghiani e Fabio Forma, protagonisti di due giornate ricche di emozioni e suggestioni a stretto contatto con il “suonatore di pietre” che ha esposto le sue sculture in tutto il mondo.

Neria De Giovanni
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