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I VERBOS DI GRAZIA DELEDDA

23/07/2019, 19:44

Tra le cose più originali del folklore nuorese ho trovato i verbos, che sono l parole ed i riti misteriosi con cui i contadini e i pastori riescono talvolta a farsi obbedire dalla natura”,  così Grazia Deledda scriveva al conte  Angelo De Gubernatis il 20 febbraio 1894. La nostra scrittrice era in contatto con il De Gubernatis in quanto dirigeva alcune riviste romane che avevano nella Deledda una assidua lettrice prima e poi anche collaboratrice. II conte Angelo De Gubernatis era il presidente della società italiana del Folkore ed aveva chiesto a Grazia di inviare dei rapporti sulle tradizioni popolari della Sardegna. Lei si mise subito all’opera nella regione della sua Barbagia cercando di coinvolgere alcuni amici scrittori per le altre zone dell’Isola: Andrea Pirodda avrebbe dovuto documentare la Gallura, Luigi Falchi il  sassarese, Egidio Bellorini  il Campidano.
 

Purtroppo soltanto Pirodda diede qualche notizia, per cui Grazia procedette da sola e tutti i risultati delle sue ricerche ento-antropologiche sono state pubblicate a puntate sulla Rivista del De Gubernatis e successivamente in volume.
 

Recentemente don Marcello Stanzione, angelologo di fama internazionale, mi ha chiesto di scrivere insieme sulle tradizioni e sulla spiritualità della Sardegna. Ho deciso di collaborare ai due volumi “Sas paraulas-le parole magiche, credenze e superstizioni in Sardegna” e “Angeli e spiriti maligni in Sardegna” affiancando ai capitoli di ortodossia cattolica scritti da don Marcello, i miei studi sulla tradizioni popolari così come ritrovati dalla Deledda e soprattutto menzionando i tratti più famosi dei suoi romanzi e racconti dove il soprannaturale, le magìe e le superstizioni popolari fanno capolino.
 

Inoltre ho citato spesso anche i testi letterari e giornalistici di Salvatore Cambosu, cugino in primo grado della Deledda, figlio del fratello di Francesca Cambosu, la madre di Grazia.
 

Così dal famoso autore di “Mieleamaro” di Orotelli, alla nostra Premio Nobel ho intessuto questi due volumi che spero anche i miei lettori apprezzeranno.       
 

NERIA DE GIOVANNI

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