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NEL MEDITERRANEO DELLE CONTAMINAZIONI ETNICHE
18/12/2014, 19:19Il Mediterraneo non è soltanto una geografia o un “modello” geopolitico, l’antropologia delle etnie assume una concordanza con quelle eredità che hanno attraversato la civiltà pre Magno-Greca sino a tutto il contesto Romano. È proprio nello spaccato tra le identità greche, neogreche e latine che le etnie del Mediterraneo assumono una valenza sia politica, sia prettamente antropologica e linguistica.
I veri saperi del Mediterraneo nascono dalla definizione di un processo etnico, che significa la forza di una archeologia dei saperi dei popoli e delle loro identità. In fondo questo Mediterraneo oggi resta senza una precisa identità. Anzi senza una appartenenza, perché, se vogliamo dirla in termini di saggezza delle conoscenze, le identità ci sono ma sono una dichiarazione di confusione e di reali conflitti anche di ordine economico, oltre che religioso, etico e culturale tout court.
Bisogna fare in modo di recuperare il Mediterraneo delle etnie nelle archeologie. Questo è il punto, perché le etnie storiche hanno un senso nello sviluppo che i popoli hanno dichiarato lungo i secoli. Secoli che sono state, e sono, epoche.
Il Mediterraneo è fatto di epoche e parla attraverso le epoche, ma le epoche sono una espressione di interpretazioni e di letture puramente etniche. Da questo punto di vista la chiave di lettura antropologica resta, nonostante le crisi religiose e ideologiche, il dato centrale per entrare tra le onde dei marti vissuto e decifrare una storia che, comunque, è sempre la nostra storia. Una storia che trova in Omero e Virgilio i punti non solo di contatto ma i riferimenti anche rispetto a ciò che abbiamo definito il sapere delle archeologie delle lingue.
Restano fondamentali i legami tra le lingue, l’archeologia e le tradizioni. Senza una valenza antropologica, comunque, neppure la storia avrà senso. La storia non è da considerarsi soltanto come elemento storiografico o geo-storiografico, ma va inserita in quel processo di identità in cui le etnie restano appartenenze e le identità si misurano costantemente con la tradizione ma anche con le innovazioni linguistiche e culturali.