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Dammi lumi: di che cosa scriverò...

Il mio desiderio è incontrare gli internauti con la semplicità e la forza della passione e delle emozioni, illuminando il buio della solitudine della ricerca.

02/06/2014, 13:12
Sergio Ruschena by Spazio Visivo - Roma

Sapete,  la deformazione professionale esiste davvero. Non c’è scampo.

Quando ho accettato di salire sulla nave del Portale Letterario non ho avuto dubbi sugli arredi della mia cabina, scaffali pieni di libri e poltrone comode che accogliessero chi di libri mi avrebbe parlato. Ma qualche dubbio su come denominare il mio spazio, quello sì l’ho avuto. Chi si sarebbe potuto affacciare a quell’uscio e cosa avrebbe potuto chiedere  un internauta ad una rubrica di libri all’interno di un portale letterario?

Domande che sembravano rimanere senza risposta se non fosse scattata la deformazione professionale.

Il pensiero vola inevitabilmente al mitico Ranganathan, il bibliotecario simbolo del ventesimo secolo, colui che declinando i suoi cinque principi biblioteconomici, semplici e solo all’apparenza banali, ha  posto al centro della biblioteca il lettore. L’uomo che la biblioteca utilizza.

Il lavoro del bibliotecario, per lui, non si limita ad una serie meccanica di operazioni, ma, al contrario, si deve avvalere di qualità intellettuali e pienamente umane, come il "fiuto", necessario per intuire in breve tempo il genere di lettore che si ha di fronte e per comprendere le sue necessità; decifrando anche bisogni non espressi, e proponendo, di conseguenza, soluzioni adeguate alle sue aspettative.

Semplice a dirsi, difficile a realizzarsi, affascinante a viversi, questa mediazione culturale.
Il mio desiderio è incontrare gli internauti con la semplicità e la forza della   passione e delle emozioni, illuminando  il buio della solitudine della ricerca.

Vorrei parlare di libri, quelli che mi piacciono, quelli che mi intrigano,  immaginando di rispondere alle vostre silenziose richieste. Come se vi accompagnassi tra gli scaffali con una torcia, sentendomi  la bacchetta di un rabdomante alla ricerca di pagine nascoste.

Per questo Dammi lumi. Perché come dice Sophie Divry (La custode dei libri , Einaudi, 2012)  … nel mio mestiere la cosa più esaltante e valorizzante è stimare il tipo di persona che si ha di fronte, scoprirne le aspettative, trovare sugli scaffali il libro che risponde alla sua richiesta e permettere che si incontrino. I due insieme, il libro e il lettore, al momento giusto nella vita di ognuno, possono fare scintille, produrre un fuoco, un incendio, sono cose che cambiano l’esistenza. 
 

Annamaria Torroncelli
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