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Blanca Busquets: scrittrice catalana che dà voce al coraggio femminile
“L’ultima neve di primavera”, con la scrittura si può rompere il silenzio e vincere.
02/05/2014, 11:19 | Interviste
“Tutto il capitolo dove la protagonista Lali racconta di come sia stata oggetto di malversazioni e cattiverie quando era appena adolescente, è interamente autobiografico. Io come Lali tra i 12 e 14 anni sono stata perseguitata dalla crudeltà dei miei coetanei, oggetto di quello che oggi si chiama bullismo” . Così dichiara Blanca Busquets con la sua voce limpida e sottile ed un sorriso degli occhi un po’ malinconico ma deciso.
“Ho pensato che narrare come Lali si libera da quella persecuzione possa servire per far aprire gli occhi agli insegnanti, alle famiglie, che troppo spesso sono inconsapevoli di queste atrocità. Nel mio libro la stessa Mercè, compagna di scuola di Lali e sua “carnefice”, dichiara di non ricordare le proprie angherìe. Lali per troppo tempo ha taciuto perché, come molte vittime, si sentiva colpevole e per questo non aveva trovato il coraggio di ribellarsi”. Parole forti e coraggiose, queste di Blanca.
Siamo alla Fiera del libro “Sant Jordì a l’Alguer” collegata con la Festa catalana del libro e della rosa che si celebra ogni anno , il 23 aprile, a San Giorgio, patrono di Barcellona. E ad Alghero, città catalana di Sardegna, Blanca Busquets presenta il suo libro “L’ultima neve di primavera” (Piemme) che si è aggiudicato nel 2011 il prestigioso Premio “Llibreter” dei librai catalani. Il titolo originale è molto più evocativo e simbolico “La nevada del cucut”, la nevicata del cuculo, perché soltanto dopo che canta il cuculo si può dire di aver assistito all’ultima nevicata dell’inverno…E’ quanto sostengono molti personaggi del villaggio di montagna La Carena, nome di fantasia che nasconde l’autobiografico paesetto di Cantonigròs sui Pirenei.
Si capisce facilmente il perché del grande successo di questo libro.
Innanzitutto la forma letteraria prescelta. Siamo di fronte ad un doppio diario: il romanzo si apre con Tonia, che scrive la sua storia di donna cui è imposto un matrimonio per cui diventa serva del marito e della suocera nella locanda di famiglia. Il paesino di montagna non lascia scampo alle donne: il loro destino è quello di fare figli e lavorare. Ma Tonia è più fortunata di sua sorella Roser stuprata e violentata fisicamente dal marito sadico che aveva ucciso già la prima moglie. I casi della vita, che non sveliamo per rispetto della suspence narrativa, conducono Tonia a gestire l’economia familiare e trasformare la locanda in albergo, Ma soprattutto Tonia, anche grazie all’aiuto del prete, si emancipa riuscendo a leggere e poi scrivere le sue vicende personali. Le carte segrete della vita di Tonia sono il romanzo che si intreccia con il diario di un’altra protagonista, Lali, vissuta più di un secolo dopo, legata anch’essa agli stessi luoghi.
Per Tonia e per Lali la scrittura è terapeutica: “E’ terapeutica anche me”, dichiara limpidamente Blanca Busquets, sottolineando in questo un altro tratto autobiografico del romanzo.
Le vicende umane di Tonia e Lali, pur lontane nel tempo, hanno un evidente parallelismo, o come sostiene la scrittrice, una vera e propria ciclicità per gli avvenimenti più importanti che si ripetono quasi identici nelle rispettive vite. Come l’innamoramento di Tonia per il cugino pittore Miguel e l’innamoramento di Lali per il pittore Jordi. E sarà la medesima ascensione nei monti dietro il paese a mettere a nudo questo sentimento per entrambe le coppie. Proprio un quadro sarà il trait d’union che permetterà a Lali di scoprire l’intrigato percorso familiare che la lega a Tonia.
Conosciamo entrambe le donne e la loro storia, quella di Tonia persa nell’Ottocento lontano e quella di Lali fino ed oltre la guerra civile spagnola del secolo dopo, grazie agli scritti autobiografici che entrambe le protagoniste scrivono e lasciano in eredità.
Lo stile della Busquets è un indiretto libero molto maturo e post-novecentesco, dove il flusso di coscienza di chi ricorda e narra non conosce il tempo lineare, dal passato al presente verso il futuro, ma si muove ondeggiando da un passato ad un presente e da un passato ancora più lontano al futuro spostato con l’onda del desiderio. Una altalena di avvenimenti e riflessioni che si intrecciano e coinvolgono il lettore, lo avviluppano.
Ma oltre Tonia e Lali c’è una terza protagonista, Victor Català, la prima donna scrittrice che ebbe il coraggio di vivere la propria autonomia intellettuale pur nella Catalogna dell’Ottocento. Simbolicamente Tonia legge di Victor Català il libro “Drammi Rurali”, come drammatica è stata la vita della sorella e in parte anche la sua; Lali legge “Solitud”, altro libro di Victor Català, siglando con quel titolo la tragedia di incomprensione e solitudine che l’accompagnò fin dall’infanzia.
“L’ultima neve di primavera” di Blanca Busquets è un libro coraggioso, che racconta verosimili tragedie dalle quali il coraggio delle donne si affranca, ancora oggi.
Attendiamo il prossimo romanzo della Busquets che non è soltanto per le donne, ma per tutti i lettori che vogliono dare voce anche alle proprie paure, per guarire ed andare avanti con determinazione.