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La libreria dove si può incontrare Hemingway
Libreria Shakespeare and Company, unica al mondo
22/07/2014, 14:15 | Dal MondoAl 37 di Rue de la Bucherie, a Parigi accanto a Place St. Michel, esiste la famosissima libreria Shakespeare and Company. La si potrebbe definire una delle più belle librerie al mondo; aperta nel 1919 da Sylvia Beach, un’emigrata statunitense, al numero 8 di Rue Dupuytren, è stata un crocevia della cultura anglo-americana di grandi scrittori: Ezra Pound, Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, erano di casa. Nel 1921 la libreria si spostò al 12 di Rue de l’Odéon e vi rimase sino al 1941. Alla fine di quell’anno venne chiusa a causa dell’occupazione della Francia.
Nel 1951 apre la libreria “Le Mistral” fondata da George Whitman, proprio in Rue de la Bucherie, dove si trova attualmente, questa cambierà nome dopo tredici anni: nel 1964, anno della celebrazione del 400esimo anniversario delle morte di William Shakespeare, prendendo appunto il nome di libreria “Shakespeare and Company”. Ma con questo nome, Whitman, volle anche celebrare “l’altra libreria”, quella aperta tanti anni prima da Sylvia Beach che lui ammirava al punto tale da chiamare sua figlia con lo stesso nome, Sylvia Beach, ma ovviamente con il cognome Whitman.
In quegli anni la libreria era frequentata dalla generazione della “Beat Generation” e da innumerevoli ragazzi disposti a dare una mano in libreria in cambio della lettura di un libro al giorno. Abitudine questa, ancora oggi in uso.
George Whitman, conosciuto da tutti i parigini come personaggio eccentrico, abitava al piano superiore della libreria con il suo amato vecchio cane e i due gatti che abitualmente giravano tra i clienti e dormivano sopra a pigne di libri; libri che ancora oggi non seguono nessun ordine di sistemazione, sono lì per tutti coloro che vogliono o comprali o solo consultarli. Alla Shakespeare gli eventi non si contano, tutti vorrebbero partecipare. I più interessanti sono i “Sunday tea” con presentazioni di libri e incontri con artisti vari.
Questa è esattamente come una libreria dovrebbe essere; Henry Miller un giorno scrisse definendola “A Wonderland Books”. Oggi, passando a qualsiasi ora del giorno, al piano superiore è possibile ascoltare tra pigne di libri vecchi e nuovi, un pianista occasionale, un cliente, che suona romanticamente qualche pezzo da un pianoforte antico quanto il locale, si può sentire ancora la presenza di personaggi mitici come Emingway e, segnare il proprio passaggio, lasciando un messaggio tra i mille post-it attaccati nella stanzetta dove lui si sedeva a discutere con la proprietaria. A questa libreria, unica al mondo, vale veramente la pena di fare una visita.