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Il Ministro Franceschini e la Riforma dei Musei. Il dialogo tra cultura ed economia

Il modello del Museo aperto, che non smarrisce la sua scientificità ma si apre alle economie culturali del territorio

23/07/2014, 16:51 | Attualità

 
Il Ministro Dario Franceschini con la sua Riforma sui beni culturali compie una “rivoluzione” nel rapporto tra cultura e attività della cultura, tra valorizzazione e processi di fruizione.
Ottimo il suo proporre un modello di Museo aperto e completamento vissuto dai processi culturali in una sinergia con il territorio, le attività e la fruizione. Il dialogo tra cultura ed economia resta fondamentale.

Appunto tra gli articolati posti che hanno una loro valenza proprio sul piano valorizzante dei territori, creare dei Musei autonomi dalle Soprintendenze, con dei dirigenti di II fascia, è un dato innovativo di estrema importanza e, tra l’altro, per la esperienza che ho in questo campo, posso dire che si tratta di una chiave di lettura che apre notevolmente allo sviluppo dialettico tra comunità e museo.

Il Museo se non è fruizione resta soltanto un deposito di materiale. Ma la fruizione può vantarsi soltanto grazie ad una concezione manageriale della cultura stessa. Anche un Museo archeologico non può puntare i riflettori direttamente  e meramente al campo archeologico.

Franceschini ha capito molto bene che l’interesse di un Museo deve richiamare altri interessi e la cultura deve essere sempre più considerata come un complesso di culture, attraverso una progettualità articolata pur nella omogeneità di un sapere che diventa molteplicità di nuovi saperi.

I Musei concepiti come sono concepiti oggi non portano ricchezza e non danno un senso comparativo alle culture contestualizzate nella visione moderna del bene culturale, che deve restare legato al rapporto tra economia e turismo. Un Museo pur non smarrendo la sua scientificità deve aprirsi alle economie culturale del territorio e deve creare attrazione. Con la Riforma, mi auguro che venga approvata e applicata in tempi brevi, si propone una cultura come modello di una centralità tra attività e valorizzazione. Senza le attività di un Museo diventa impossibile discutere sulla fruizione. Un problema che Franceschini conosce bene. La cultura se non è fruizione è soffitta. Noi abbiamo bisogno di renderla attiva e fruibile

Pierfranco Bruni

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