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A Fabriano si discute tra la terra e il cielo

"Lo spirito e la terra": scommessa culturale di alto livello al Fabriano Festival

08/06/2016, 11:57 | Attualità

Ho avuto modo di partecipare in prima persona ad uno degli Eventi del Festival di Fabriano 2016.

Il 28 maggio 2016 nell’ambito del Festival "Lo Spirito e la Terra "alle ore 18,30 si è svolta l’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DEL MAESTRO VLADIMIR KHASIEV
In mostra i suoi meravigliosi acquarelli "LO SPIRITO DELL'APPENNINO"

Il mio incontro con il Maestro, noto in tutto il mondo,  è stato per me emozionante.
Perché i miei versi dedicati al Bosco Sacro di Monteluco, da poco pubblicati per Nemapress edizioni con il titolo “Le poesie di Monteluco”, s’ incontrano in modo incredibile con  il paesaggio artistico di Vladimir Khasiev .

Ed è stato facile individuare le poesie ed i dipinti che s’accostavano con maggior vigore all’idea comune di terra-cielo.

L’acquarello di Khasiev è spesso una danza leggiadra, armoniosa, una canzone a colori che la natura regala allo spettatore. La Poesia alberga nei suoi quadri ed i suoi colori albergano nei versi. In un vicendevole sinestetico dialogo. La Mostra è stata organizzata negli spazi espositivi della Galleria delle Arti in via Gioberti , in zona centralissima.

L’Associazione InArte ha saputo evidenziare con la bella presentazione della Presidente Anna Massinissa Magini il fascino sottile degli acquarelli. Così il folto pubblico è rimasto a lungo ad ammirare gli scorci , gli angoli, le visuali più interessanti di questo grande artista noto in tutto il mono. E la poesia ha fatto capolino tra i quadri in un duetto che ha affascinato i presenti.

La proposta culturale di Fabriano Festival è di grande significato e di vasto respiro.

“LO SPIRITO E LA TERRA” è un canto , un’armonia che si dispiega attraverso  LE MOLTISSIMI PROPOSTE CHE GLI ORGANIZZATORI DI FABRIANO FESTIVAL  hanno cucito come un mantello prezioso che avvolge il turista senza soffocarlo ma anzi spingendolo ad affiancarsi a questo meraviglioso itinerario alla spiritualità dell’Appennino.

E comincia così l’avventura tra le gallerie , gli itinerari naturali ed artistici, le vie, i vicoli, le chiese, le testimonianze di un patrimonio italiano che dona al mondo intero una luce nuova, un messaggio antichissimo e quanto mai attuale e necessario. A Fabriano mangi un pane necessario , quotidiano eppure di grande raffinato splendore. In un territorio, che rappresenta idealmente il microcosmo appenninico, si trovano le orme di tanti Santi richiamati in queste terre da una natura capace di farsi “confine del cielo”. Così il Festival offre uno scenario tra la terra ed il cielo in un volo culturale che affascina  e coinvolge con grande maestria. Uno degli appuntamenti più interessanti è stato il percorso dedicato a Santa Ildegarda di Bingen, religiosa Benedettina e naturalista tedesca vissuta nel XII secolo. Racconti della sua vita, musica (lei fu anche compositrice ) presentazione di erbe medicinali ( lei studiò il potere delle erbe) fino alla presentazione del libro di Lucia Tancredi “Ildegarda di Bingen, la potenza e la grazia”. Molti studi sono stati fatti sulla Santa e mi piace ricordare il bellissimo libro di Neria De GiovanniIldegarda di Bingen - La donna, la monaca, la santa “ ” edito dalla Libreria Editrice Vaticana. Sarebbe bello il prossimo anno un convegno sulla Santa con le due autrici dei libri : ci sarebbero spunti per un interessante dibattito su molti nodi esistenziali della figura femminile e non solo monaca o santa.

Penso che ormai il Festival di Fabriano sia  un appuntamento da non mancare. Soprattutto per chi vive la cultura in modo totale. Spirito e carne. Corpo e anima. Natura e sguardo rivolto al cielo. Arrivare a Fabriano a maggio vuol dire trovare un pezzetto di paradiso : la bella stagione evidenzia ogni angolo, ogni fiore, ogni negozio, ogni sorriso di questa splendida città delle Marche. L’accoglienza della popolazione è coerente con la promessa del paesaggio : dolce, ridente, simpatica, moderna ed antica nello stesso tempo. Arrivi e ti senti in Europa, nell’Europa con il verso giusto. L’Europa della Cultura.Tutto è creativo e rinnovato nel paesaggio che ti abbraccia con la dolcezza che soltanto le Marche sanno esprimere. Eppure tutto è prezioso ed antichissimo. I monumenti, le testimonianze di una profondissima Arte della spiritualità . Ma la lente con la quale viene analizzata, l’approccio a questo inestimabile patrimonio di bellezza , è leggiadra, lieve, mai appesantita da orgogliosa sensazione di arroccamento sulla bellezza del proprio paese.

Tutto è offerto al mondo intero, alla fluida  conoscenza, allo scambio culturale.

Anna Manna
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