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"La storia nella letteratura e la letteratura nella storia”, convegno dell'Associazione Internazionale dei Critici Letterari a Piatra Neamt in Romania

Si rileggano i testi letterari direttamente senza infiltrazioni e manomissioni ideologiche esterne che ne orientano la percezione soprattutto per i giovani lettori

04/06/2015, 19:29 | Attualità
I Critici dell'AICL nella foto tradizionale di gruppo

Un signore di spalle, davanti al monumento di Mihai Eminescu,  quasi in ginocchio, mette fiori freschi in un vaso sotto il busto del grande poeta romantico romeno, Mihai Eminescu, nato a Botoşani, 15 gennaio 1850 e morto a Bucarest, 15 giugno 1889 , filologo, scrittore, giornalista e politico.

Horia Alupului, scrittore e critico letterario, già Direttore dell’Istituto Nazionale del folklore di Piatra Neamt , primo organizzatore che ci guida insieme al poeta e consigliere provinciale per la cultura Tudorel Radu, gli chiede il perché. La risposta è strabiliante: l’uomo è un ingegnere in pensione della stesso paese di Eminescu e questo gesto lo fa per affetto e dedizione verso il grande poeta. Mi domando quanti in Italia farebbero altrettanto sotto un monumento, che so, di Leopardi o di Manzoni

Siamo a Piatra Neamt, la capitale della regione della Moldavia in Romania, per celebrare il convegno annuale dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari che si è potuta organizzare grazie all’intervento della Provincia di Piatra Neamt, del Comune e del Centro Culturale e del Folklore "Carmen Saeculare".

Il tema scelto è oltremodo attuale: “La storia nella letteratura e la letteratura nella storia” ma poteva risolversi in uno dei tanti convegni dedicati alla rievocazione del centenario della Prima guerra mondiale, invece questo incontro di studio ha voluto esplorare in maniera più ampia il rapporto sempre stretto ed ambiguo insieme tra letteratura e storia, tra finzione letteraria ed avvenimenti reali.

Per tre giorni il dibattito si è svolto tra colleghi provenienti dal Giappone, Venezuela, Spagna, ovviamente Italia, Stati Uniti, Albania.

La Romania è stata rappresentata oltre che dal vicepresidente AICL Stefan Damian, dell’Università di Cluj, che ha parlato dei più importanti scrittori romeni tra storia e letteratura, anche dallo stesso Horia Alupului (insignito del Premio Europeo Farfa per la cultura), da Tudorel Radu col suo nuovo libro di versi, e dal direttore della rivista di poesia internazionale Cristian Livescu.

Il vicepresidente dell’AICL Ichiro Saito ha introdotto il tema con una riflessione dei fratelli De Goncourt  e poi ha analizzato la grande narrativa giapponese del XXI secolo, Angel Basanta, dell’Università di Madrid. Segretario Generale dell’AICL, ha affrontato il tema del convegno dal punto di vista teorico e poi esemplando le tre vie del romanzo storico spagnolo contemporaneo partendo soprattutto dall’opera della famosa scrittrice Almudena Grandes.

Ovviamente alcune relazioni sono incentrate sulla prima guerra mondiale: Rosa Elisa Giangoia di Genova ha parlato della letteratura delle donne di quel periodo, Sabino Caronia di Roma ha ricordato la tanta letteratura memorialistica di guerra, Antonio Maria Masia della Sardegna, ha illustrato un particolare su cui la critica non si era ancora soffermata, cioè la presenza quasi contemporanea sulla linea del Fronte di due scrittori tanto diversi come Gabriele D’Annunzio ed Emilio Lussu. Silvano Trevisani, di Taranto, ha approfondito le voci della pattuglia degli scrittori futuristi, con Filippo Tommaso Marinetti in testa, ferventi interventisti , morti alcuni, come Umberto Boccioni, proprio durante la prima guerra mondiale.
Bruno Rombi di Genova ha presentato Carlo Pastorino con alcuni inediti del periodo bellico. Josefa Contijoct di Barcellona ha illustrato la feconda letteratura catalana nella prima guerra mondiale fino al franchismo.

Arian Kallco invece ha preferito approfondire il legame tra letteratura e storia nell’opera dei poeti nazionali albanesi  Scanderbeg e Fan Noli
Un vivacissimo dibattito ha scatenato l’intervento dello scrittore teatrale Franco Idone che ha messo a  confronto filosofi romeni con nomi molto noti della nostra cultura contemporanea scoperti visibilmente in operazioni di plagio  per cui, secondo Idone,  Romania batte Italia dieci a zero!
Così come del tutto nuova per l’impostazione ideologica di fondo è stata quella offerta da Piefranco Bruni, della Calabria, sulla presunta appartenenza di Cesare Pavese al Partito comunista.
La richiesta unanime è stata: si rileggano i testi letterari direttamente senza infiltrazioni e manomissioni ideologiche esterne che ne orientano la percezione soprattutto per i giovani lettori.

E’ quello che ha fatto Andrea Guiati dell’Università di Buffalo negli Stati Uniti relazionando direttamente sui testi di Giorgio Bassani, racconti e soprattutto “Il giardino dei Finzi- Contini”.
Anche Antonio Mendoza, del Venezuela, si è intrattenuto direttamente sui testi poetici di uno scrittore della sua terra, Isaia Rodriguez, che proprio nella sua persona vive il connubio tra letteratura e storia, poiché è anche uomo politico ed ambasciatore del Venezuela in Italia. Così come Angerlo Sagnelli, di Roma, con la sua relazione sul mondo poetico, ha rivolto un accorato appello a che si rileggano direttamente i grandi poeti.

Un Convegno AICL a Piatra Neamt, organizzato alla perfezione, si è aperto con gli atti dei lavori già pubblicati e distribuiti ai presenti: una chimera!

Tutto un territorio, quello di Piatra Neamt, con le vestigia dei Cucuteni, popolo vissuto 4 mila anni prima di Cristo,  dalla Moldavia della Romania, ci parla di una grande civiltà, con le donne a vegliare su pace e fecondità. Come scrisse la grande antropologa e archeologa lituana Marija Gimbutas  e come ancora oggi si può ammirare nello splendido Museo archeologico di Piatra Neamt.

Neria De Giovanni
Foto (2)
Il monumentoa  Eminescu Foto di Antonio Mendoza

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