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Emozioni per lo spirito: “Le Anime Semplici” di e con Ilaria Drago, di Neria De Giovanni

02/07/2022, 12:53 | Attualità

Ancora Ilaria Drago ci sorprende. Eppure avremmo dovuto essere già abituati ai suoi spettacoli, alle sue opere scritte e recitate con lo spirito che parla dalla sua bocca, con l’energia dell’anima fatta parole.
 

Dopo il concerto poetico di Simone Weil portato in tante piazze, teatri, luoghi di cultura, scuole, dopo Maria Maddalena innamorata e infuocata per Gesù in “Di polvere e di resurrezione” (Nemapress edizioni), o Antigone che urla dalla profondità dell’antro la sfida contro la giustizia ingiusta degli uomini in nome di una legge più vera, quella dell’amore (“Antigone non muore”, Nemapress) ; dopo averci narrato gli ultimi disperati pensieri di una bambina che affoga nel barcone della speranza sognando una terra ospitale che esiste soltanto nei suoi sogni, ecco Marguerite Porete la grade mistica e filosofa francese del XIV secolo 

In occasione del Novecentenario della costruzione della Cattedrale di Piacenza la Compagnia Ilaria Drago ha portato in scena  Anime Semplici, un progetto multidisciplinare  ispirato alla grande teologa e scrittrice medievale francese.

Marguerite Porete  autrice dell’opera “Lo specchio delle anime semplici” che indaga a tre voci sull’amore spirituale e il rapporto diretto con Dio, il 1 giugno 1310 fu messa al rogo a Parigi per avere rifiutato di misconoscere la sua opera e ritrattare  le proprie idee che restano tra le più fulgide manifestazioni del libero pensiero femminile. 

Nella interpretazione di Ilaria Drago la Cattedrale di Piacenza è stato metaforicizzata come uno specchio, luogo per incontrare l’inferno delle proprie false credenze per poi riconnettere alla profondità dell’Essere, fuori da ogni ipocrisia, opportunismo, guerra e sofferenza.
Gli artisti e il pubblico infatti hanno attraversato la Cattedrale come fosse un cammino per incontrare e lasciare andare quelle parti di sé che rendono tanto fragili e soli, sapendo che l’urgenza di oggi chiede una vera, radicale trasformazione di sé.
Il pubblico insieme agli artisti ha percorso la Cattedrale per compiere quel viaggio che permette di incontrare in ogni tappa il suo speculum e offrire, offrirsi l’opportunità di guardare cosa si nasconda davvero dietro ogni apparenza.

Nella cultura medievale, infatti, cui Marguerite Porete appartiene, con il termine speculum ci si riferiva anche a trattati con tematiche dal carattere speculativo ossia un insieme di riflessioni su un dato argomento, perché  Speculum significa  “ciò che serve a vedere”.
Il linguaggio dello spettacolo scritto e interpretato da Ilaria Drago e la sua compagnia, è poetico, un sogno che mostra in quale palcoscenico della vita siamo e ci muoviamo, che copioni recitiamo senza neppure accorgercene. Quei copioni che ci costringono a identificarci con i ruoli e ci allontanano dall’Essere.
La Cattedrale ha la sua voce di donna e di bambina che accompagna il cammino, suggerisce, sprona, mostra la via.

Scrive Ilaria Drago nella sinossi dell’opera: “I viandanti siamo noi stessi in cammino nella vita di ogni giorno a confrontarci con separazioni, guerre, manipolazioni, rancori, fatica, illusioni, mercificazione. Siamo noi in un mondo che sembra essersi allontanato così tanto dalla bellezza e dall’amore; noi vessati dalla frenesia di un sistema che non guarda più all’essere umano, alla solidarietà e alla condivisione, ma più a leggi di mercato e di competizione sorde al grido dell’anima. 
Le Anime Semplici abitano nella Cattedrale e in ogni luogo possibile senza tempo, sono esseri riconciliati con la Vita, sono Amore, Uno con il Divino. Hanno lasciato ogni pesantezza e fardello e sono libere. Esse guardano e accompagnano i viandanti nel loro percorso e sono lo stato cui aspirano i viaggiatori. “

 

L’auspicio è che questa intensa operazione drammaturgica, filosofica e spirituale, possa viaggiare liberamente tra le Cattedrali d’Italia e d’Europa, ripercorrendo un percorso che dall’antico medioevo ha contribuito ha formare la cultura occidentale in quella che fu definita “la via delle Cattedrali”.


Anime Semplici
scritto e diretto da Ilaria Drago
musiche originali Stefano Scatozza
coreografie e movimento scenico Claude Coldy e Compagnia Ilaria Drago
disegno luci Max Mugnai
make up artist Anna Rita Mila Severini
costumi Angelo Scardigno
voce Elena Favè
voce bambina Matilde Scatozza

scene di Marco Tansini Petrali

in scena:

viandanti:
Ilaria Drago, Claude Coldy, Marta Lucchini, Andrea Peracchi, Maurizio Cammi

anime semplici:
Pier Giuseppe Di Tanno, Cleonice Fecit, Silvana Trucchi, Laura Montanari, Liliana Palumbo, Elena Bozzetti, Gaia Mencagli, Mariapaola Biasotti, Michela Maino

 

NERIA DE GIOVANNI
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