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Il Salone del libro di Torino 2022: la Regione Sardegna ha ospitato ancora i suoi editori, di Neria De Giovanni

26/05/2022, 15:59 | Attualità
Stand istituzionale della Sardegna, da sin.Casu, Di Maio, De Giovanni, Saba, Falco

Durante un’intervista che l’ottimo Giovanni Carroni mi ha fatto a Nuoro qualche tempo fa per la RAITV Sardegna,  ho saputo proprio da lui di una lettera che Grazia Deledda scrisse ad una sua amica sarda definendosi “selvaggia”, sì, proprio “Selvaggia” e questo aggettivo ha meravigliato e entusiasmato non poco prima Giovanni Carroni poi me stessa!
“Cuori selvaggi”, tema conduttore del Salone del libro di Torino 2022, ha quindi a pieno titolo ospitato la presentazione del mio libro deleddiano, “Corrispondenze giovanili” pubblicato dalla Nemapress edizioni che ho fondato trent’anni orsono e il cui marchio è registrato a mio nome presso la Camera di commercio di Sassari e che ha ad Alghero la sua sede primaria, accompagnata da qualche anno da quella di Trastevere a Roma. Come Grazia Deledda, dalla Sardegna a Roma, ma per questo non meno sarda, e non soltanto sarda.

 

La Regione Sardegna con il suo Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport anche in questa edizione del Salone ha allestito uno splendido  Stand dove hanno potuto presentare le loro novità gli editori della Sardegna. Senza alcuna esclusione o selezione corporativa.
 

La gestione dello Stand è stata affidata democraticamente, dopo una regolare Gara, ad una società che ha messo a disposizione le sue risorse umane per ottimizzare la presenza di chi, come noi, voleva far conoscere le ultime novità, per esempio  tra i 20 titoli che ogni anno la Nemapress edizioni pubblica.
 

Interviste fatte da giornalisti professionisti, guardianìa simpaticamente “attenta” e soprattutto l’avvicendarsi dei responsabili dell’Assessorato hanno dato un esempio di gestione virtuosa e non esclusiva dello spazio pagato, ricordiamolo, con i soldi di tutti noi cittadini sardi.
 

Certo tutto può essere migliorato, così come è fin troppo comprensibile da dove è arrivato l’invito a comprare i libri degli editori sardi in altro stand , questo sì selettivo e non rappresentativo di tutti gli editori sardi ma soltanto di chi ha scelto di far parte di un’associazione accettandone regolamenti e leadership inamovibili.
 

Come la filosofia della Nemapress dimostra, nello Stand istituzionale della Sardegna abbiamo potuto esporre titoli sardi come i libri di Alessandra Derriu , “Maura l’indovina di Ortelli” e “L’eredità di Angela”; di Massimiliano FoisAnninnia, una nera favola sarda”, di Antonio Maria Masia, “Antiga limba”, testi in sardo e italiano; accanto ad autori “continentali” come Giuseppe Procaccini con “Vite all’incrocio”, Antonio PileggiA mani tese, riflessioni” e Don Giuseppe Costa Girovagando tra cronache e eventi, quarant’anni di giornalismo”.
L’editoria sarda si apre a confronti perché è orgogliosamente sarda ma non solo.

 

Accanto a me nello stand della Sardegna Luca Falco, titolare di services4media, che stampa i libri della Nemapress e ne cura la commercializzazione. Infatti siamo stati ospitati anche nel suo stand che con lo spazio Dialoghi appositamente allestito ha visto la presenza di due nostri autori, uno sardo, Antonio Casu con il suo “L’enigma Grazia Deledda” e la genovese “M.G.Marion Corradi con il romanzo “L’inconosciuta”.

Un’ultima annotazione: mentre parlavo del Premio Nobel a Grazia Deledda, nello stand della Sardegna è arrivato il nostro ministro degli esteri Di Maio ed io ho subito esclamato: bè, l’internazionalità di Grazia aveva bisogno di una presenza internazionale!

NERIA DE GIOVANNI
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