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Parco letterario di Aliano: Tahar Ben Jelloun tra i vincitori della XVII edizione del Premio Carlo Levi
Fuori concorso un riconoscimento a Claudio Martelli, con l’opera autobiografica "Ricordati di vivere"
19/11/2014, 23:53 | AttualitàLa XVII edizione del Premio Letterario Carlo Levi, del Parco letterario di Aliano (Matera), verrà ospitata il 22 novembre nell’auditorium comunale.
Per la sezione riservata agli autori stranieri, un nome di grande prestigio internazionale: Tahar Ben Jelloun.
E’ nato nel 1947 a Fès, città santa adagiata in una fertile vallata del Marocco settentrionale e famosa per la sua medina, la parte storica della città araba, oltre che per essere sede della più antica Università del mondo.
Dopo gli studi di filosofia all’università di Rabat, si trasferisce in Francia e nel 1975 consegue alla Sorbonne di Parigi il dottorato con una tesi di psichiatria sociale sulle condizioni di vita e di lavoro degli immigrati nordafricani in Francia.Si afferma, da allora, come uno degli intellettuali e scrittori più autorevoli con una serie sterminata di saggi, romanzi e poesie, scritti in lingua francese e tradotti in tutto il mondo. Basti ricordare L’estrema solitudine; Notte fatale; Dove lo Stato non c’è, una raccolta di racconti ambientati nel Sud dell’Italia; Il razzismo spiegato a mia figlia, un testo di grande valenza pedagogica, che è valso all’autore un riconoscimento dell’ONU.Ben Jelloun, collaboratore in Francia del prestigioso Le monde e in Italia de la Repubblica e l’Espresso, recentemente si è fatto apprezzare anche come pittore, tenendo una prima mostra al Museo San Salvatore in Lauro a Roma e realizzando tre affreschi per il Museo di Lipari.
Per la sezione regionale verrà premiato Vincenzo Celano con L’animale a sei zampe, un romanzo antropologico in cui l’Infero Paese, che fa da cornice al racconto, rappresenta metaforicamente, nella prima metà del ‘900, un borgo lucano, dove la vita contadina scorre con grigia monotonia.
Per la saggistica nazionale verrà premiata l’opera Strategie di scrittura nella letteratura italiana. In ventidue capitoli, che propongono un lungo percorso critico dal XIII secolo ai giorni nostri, Ettore Catalano registra e analizza le molte, diverse e profonde trasformazioni della scrittura nella storia letteraria italiana, a partire da Dante, che osò misurarsi nella titanica sfida di esprimere l’ineffabile e, vincendo tale sfida, fondò la lingua e la letteratura nazionali, prima ancora che l’Italia fosse una nazione.Ettore Catalano, nato Bari nel 1946, già docente all’Università Aldo Moro di Bari, è ordinario di letteratura italiana presso l’Università del Salento.
Si è occupato in vario modo di autori “classici” dell’Ottocento e del Novecento, come testimoniano i titoli di alcune opere tra le più significative di una lunga e intensa attività critica, fondata su rigorosi criteri metodologici: Foscolo “Tragico” del 2000; La metafora e l’iperbole. Studi su Vittorini del 2007; El otro, el mismo del 2012.
Non ha mai trascurato, comunque, gli autori contemporanei e notevole interesse ha mostrato per la letteratura regionale, dedicando al tema interessanti saggi, come I cieli dell’avventura, o curando opere di grande respiro, come Letteratura del Novecento in Puglia e Narrativa del Novecento in Puglia.
Per la narrativa nazionale si è affermata Laura Pariani. La scrittrice, nata a Busto Arsizio nel 1951, vive gli anni dell’infanzia nella vicina Magnago, in un ambiente a quel tempo ancora contadino. Conseguita la laurea in filosofia a Milano, la Pariani inizia a lavorare nel campo della pittura e del fumetto e nel tempo collabora a importanti giornali come La Stampa, Avvenire, Corriere della sera, Sole 24 Ore. Dopo l’esordio nella narrativa nel 1993 con la raccolta di racconti Di corno o d’oro, pubblica molte opere, che le valgono importanti riconoscimenti.
Fuori concorso verrà assegnato un riconoscimento a Claudio Martelli, che con l’opera autobiografica Ricordati di vivere ha fornito una significativa testimonianza di cinquant’anni di vita politica e civile italiana.