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La lingua friulana di Silvia Piacentini con la musica di Caterina Fiorentini premioTacita Muta 2020, di Elisa Lucchesini

25/02/2020, 13:10 | Attualità
La Premiazione: da sin. Masia, Piredda, De Giovanni, Piacentini, Fiorentini, Pittoni

Sabato 22 febbraio nella sala Italia dell’UnAR, Unione delle Associazioni Regionali del Lazio, a Roma, si è conferita la terza Edizione del Premio Tacita Muta dedicato alle lingue minoritarie.


Quest’anno al centro della manifestazione è stata la lingua friulana con la poeta Silvia Piacentini e la compositrice Caterina Fiorentini secondo la seguente Motivazione.

 

PREMIO INTERNAZIONALE TACITA MUTA
PER LE LINGUE MINORITARIE
TERZA EDIZIONE

La Giuria del Premio Internazionale Tacita Muta per le lingue minoritarie, composta da Neria De Giovanni, Presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici letterari, Antonio Maria Masia, Presidente della Associazione culturale Il Gremio dei sardi di Roma e Valentina Piredda Presidente del Fondo V.P. Sardinia, per il 2020 ha assegnato il Premio alla lingua friulana e alle sue interpreti, la poeta Silvia Piacentini e la compositrice Caterina Fiorentini , con la seguente Motivazione.

Silvia Piacentini è stata una bambina di guerra che parlava il friulano della Bassa pianura nella casa dei nonni, al Priorato di Varmo, in provincia di Udine  in una famiglia che, date le diverse radici del marito,  parlava soltanto l’italiano. Ma Silvia Piacentini da sempre intrecciò dialoghi schietti in friulano con le persone più diverse.
Questo friulano può essere definito una sorta di idioma perduto.
La produzione poetica in friulano di Silvia Piacentini, meno poderosa in quantità rispetto a quella in italiano, salva questo idioma dall'oblio, con un'eleganza molto particolare, con uno stile che resta – anche nello scritto – essenzialmente orale e mnemonico, cioè molto confidente con gli eventi antichi eppure ancora vivi in cui questo parlare si è costruito.
La figlia, Caterina Fiorentini, anche se compone in italiano la maggior parte dei testi originali delle sue canzoni, è sempre stata  molto attenta al canto della lingua madre della madre Silvia Piacentini e alla sua intonazione poetica.
Adesso Caterina Fiorentini testimonia attraverso le sue canzoni il dono grande di questo “idioma perduto” della terra d'origine friulana, grazie ai  versi di Silvia Piacentini, quasi un “varco”  verso una originalissima e personale espressione vocale. Così le note musicali di Caterina Fiorentini esaltano le sonorità antiche di una lingua, quella friulana, dalla quale proviene.
La Lingua Madre friulana magicamente passa da madre in figlia e con l’espressione poetica della parola di Silvia Piacentini e musicale delle canzoni di Caterina Fiorentini, vivifica e diffonde questa lingua minoritaria  contribuendo alla sua diffusione e salvandola dalla dimenticanza e dall’ oblìo.
                                                                        Roma UnAR, 22 febbraio 202
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La cerimonia di Consegna del Premio, con la presenza anche del dott. Francesco Pittoni, presidente del Fogolar Frulan,  è stata preceduta da un breve dibattito sulla lingua sarda e quella friulana a confronto coordinato da Antonio Maria Masia. Il prof. Diego Corraine, presidente del  Sotziedade pro sa Limba Sarda,  e il prof. Federico Vicario Presidente della Filologica Friulana hanno approfondito gli aspetti normativi e lo stato dell’arte delle due lingue minoritarie nei rispettivi territori.
 

La serata è stata aperta da un breve filmato sulla poesia “Antiga Limba” tratta dall’omonimo libro di Antonio Maria Masia e musicata dal bravo compositore nuorese Ennio Santaniello, e chiusa dalla estrazione di una trentina di CD, “Istorias-Storie Liberate, del grande cantautore Piero Marras, premiato “Tacita Muta” 2019:”.
 

Neria De Giovanni ha coordinato la parte centrale della manifestazione dedicata al Premio motivandone il nome del Premio che rimanda alla figura mitologica di “Tacita Muta, La dea del silenzio” titolo di un suo innovativo libro pubblicato dalla Nemapress edizioni nel 2018.

ELISA LUCCHESINI
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