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"In fuga" di Domenico Manzione: il romanzo di Azub dalle mitragliatrici di Boko Haram alle coste di Lampedusa

Al libro è stato conferito il Premio "libri...onorevoli" della Rassegna "incostieramalfitana.it...Festival del libro del Mediterraneo"

06/06/2016, 14:56 | Arte e Cultura
Minori. Premio "libri onorevoli", al centro Domenico Manzione

Certo che un libro, un buon libro, vale più di centomila discorsi! Così In fuga di Domenico Manzione ( Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca, 2015) raccontando la vicenda personale di Azub che dalla Nigeria si muove con i barconi della morte per raggiungere Lampedusa, ci fa assistere in maniera vivida e “dal di dentro” quello che i nostri telegiornali registrano purtroppo, ogni giorno, “dall’esterno”.

Si legge nella scheda editoriale: Domenico Manzione  è Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Interno. Autore di numerosi saggi tecnici, ha pubblicato per Maria Pacini Fazzi editore i romanzi: Lost dog. Delitto con dubbio castigo e Il mio amico Chet. Storia un po’ vera un po’ no del processo a Chet Baker.
Quindi Manzione non è nuovo alla carta stampata ma certamente in questo ultimo libro ottimizza il suo ruolo di Sottosegretario con delega ai migranti, e le conseguenti conoscenze di questo fenomeno sociale e politico. Presentato in terza persona da una voce narrante In fuga ha la tecnica interna di un romanzo in cui avventura, thriller, sentimenti ed emotività sono in perfetto equilibrio. Le scene più cruente, cui il giovane Azub ha dovuto assistere, scampato com’è allo sterminio della sua famiglia e del suo villaggio dalle mitragliatrici di Boko Haram , hanno un buon bilanciamento descrittivo tra l’orrore del sangue e i pensieri del flusso di coscienza dei personaggi. In primis del protagonista Azub.

Penso che quando tra molti anni verrà letto questo libro, sarà agevolmente schedato come “romanzo storico”, in forza della esattezza documentaria di quanto per noi, oggi, è purtroppo cronaca quotidiana. Un instant book dunque? Certo, se guardiamo all’urgenza della tragedia dei migranti nel nostro Mediterraneo, ma In fuga di Domenico Manzione è molto di più. Ben miscelando scene dialogate e sommari descrittivi, come un “vero” narratore, Manzione non smette di lanciare segnali attraverso il flusso di coscienza del giovane Azub che riesce così a raggiungere la sensibilità del lettore. La vicenda di Azub, che è tanto simile a quella di migliaia di disperati che arrivano sulle nostre coste con i barconi della morte, lascia a volte spazio a splendide descrizioni paesaggistiche, dal deserto africano all’azzurro del mare mediterraneo, ricordandoci così che non stiamo leggendo un articolo di giornale ma un libro, con la dovuta, conseguente attenzione alla forma e alle convenzioni letterarie.

Del tutto meritato dunque il Premio “Libri…. onorevoli” che la Rassegna “incostieraamalfitana.it, Festival del libro del Mediterraneo” organizzata dal giornalista Alfonso Bottone, ha attribuito a Domenico Manzione per In fuga, nella suggestiva piazzetta del comune di Minori.

Davanti ad un pubblico attento e partecipe, dopo il saluto di apertura di Andrea Reale, sindaco di Minori,  Domenico Manzione ha risposto alle domande di Alfonso Bottone che toccavano le diverse problematiche del libro e che hanno anche gettato uno sguardo sulla attualità politica di un vita nazionale in cui Manzione è attore protagonista. Il prefetto di Salerno Salvatore Malfi, nel suo frizzante intervento, ha rafforzato la consapevolezza di tutti noi lettori dell’importanza di romanzi come In fuga,  per capire meglio questo fenomeno socio-economico che molti definiscono “esodo”. 

Neria De Giovanni
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