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Il balzo nazionale e femminile del Premio letterario Mandrarossa- La Sicilia che non ti aspetti, di Elisa Lucchesini
18/07/2025, 11:02 | Arte e Cultura
Ci voleva una scrittrice già manager della cultura e degli eventi nella storica Fiera di Roma, per ideare un Premio letterario diverso nel mare magnum dei premi letterari italiani.
Diverso perché coinvolge in prima battuta le librerie indipendenti che segnalano le preferenze dei loro lettori, diverso perché promosso da una cooperativa che unisce decine di viticoltori per diffondere identità e cultura del territorio.
Tutto questo è il Premio Letterario Mandrarossa – La Sicilia che non ti aspetti, ideato da Claudia Origoni che porta il nome di un marchio d’eccellenza delle Cantine Settesoli e raccoglie i vini prodotti dai migliori vigneti selezionati nella zona di Menfi, in provincia di Agrigento: un marchio che significa qualità, cultura, sperimentazione, tipicità ed espressività siciliana .
Il Gruppo Cantine Settesoli, è una cooperativa di 2.000 soci che produce la più ampia varietà di uve in Sicilia – 35 cultivar – su 5.700 ettari di vigneto, il 7% dell’intera superficie vitata nell’Isola; più di 1.000 ettari sono coltivati in biologico. Il 70% delle 5.000 famiglie del Distretto delle Terre Sicane, in provincia di Agrigento, è coinvolto a vario titolo nell’attività dell’azienda, coltivando vigneti e futuro per un vino dalla Sicilia verso il mondo.
Questa incredibile realtà economica si è inserita nell’ampio programma culturale di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025, rendendo possibile l’intuizione di Claudia Origoni fino alla consegna dei Premi l’ultimo sabato del passato mese di giugno proprio nella splendida cornice del teatro della Valle dei Templi di Agrigento.
Il Premio, come si spiega nella presentazione, nasce per celebrare l’incontro tra arte enologica e letteratura, valorizzando le eccellenze culturali e paesaggistiche del territorio. Le librerie delle città che, dal 2015 a oggi, hanno detenuto il titolo di Capitale della Cultura – incluse le finaliste per il 2025, oltre a Roma, Milano e Napoli – hanno avuto il compito di proporre i libri candidati nella fase iniziale. La selezione delle opere finaliste è stata poi affidata alla giuria tecnica, che ha individuato i titoli vincitori nelle diverse categorie.
La giuria tecnica, presieduta da Aldo Cazzullo e composta da Franco Cardini, Neria De Giovanni, Eleonora Lombardo, Carlo Alberto Moretti, Christian Rocca e Nadia Terranova, ha assegnato il primo premio Narrativa Mandrarossa a Titti Marrone per il romanzo Primmammore (Feltrinelli).
Secondo premio ex aequo per Storia di mia vita di Janek Gorczyca, Sellerio, e “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” di Michele Ruol, TerraRossa.
Le altre sezioni tematiche del Premio portano il nome di altrettante etichette Mandrarossa. Ne sono stati vincitori:
Cartagho – sez. Romanzo storico
La levatrice di Nagyrév di Sabrina Zuccato, Marsilio
Bertolino Soprano –sez. Favola
La verità è moneta perdente di Beatrice Monroy, Zolfo Editore
Cava di Serpe – sez. Giallo
La fame del Cigno di Luca Mercadante, Sellerio
Urla di Mare – Sez. Ambiente, Sostenibilità, Paesologia
L’agave della Regina Vittoria di Laura Calosso, Aboca Edizioni
Cala Mossa – Sez. Opera Prima
La Strangera di Marta Aidala, Guanda
Non è sfuggito al Presidente di Giuria, Aldo Cazzullo, durante il suo intervento sul palco, la forte vocazione letteraria della Regione in cui nasce il Premio dando anche contezza del valore femminile che in questa prima edizione anche numericamente era prevalente tra i vincitori: “La Sicilia è terra letteraria per eccellenza. La letteratura dell’Italia unita è soprattutto siciliana, da Verga a Camilleri, da de Roberto a Sciascia, da Pirandello a Bufalino, da Vittorini a Tomasi di Lampedusa. La letteratura siciliana contemporanea, poi, è segnata dalle donne: Stefania Auci, Viola Ardone, Costanza DiQuattro… Le storie ci aiutano a comprendere chi siamo e a leggere la realtà che ci circonda, offrendo strumenti per analizzarla e, magari, migliorarla.”
Molto apprezzata anche la formula che unisce promozione dei prodotti del territorio con il lavoro giornaliero spesso misconosciuto delle librerie indipendenti: “Il Premio Mandrarossa – La Sicilia che non ti aspetti nasce grazie a mecenati che investono nella cultura come fattore di identità e di crescita del territorio. Siamo fieri in particolare della partecipazione e del sostegno delle librerie indipendenti, autentici presìdi culturali nelle nostre comunità. Insieme ai colleghi di giuria, abbiamo avuto il privilegio di premiare opere che, soprattutto nella narrativa, sanno interrogare il presente e stimolare una riflessione profonda sulla società”.
Agrigento è la città dove nacque il Premio Nobel Luigi Pirandello e Neria De Giovanni, esperta deleddiana, nel suo intervento durante la premiazione ha ricordato proprio Grazia Deledda, l’unica donna con il Nobel delle lettere italiane, nume tutelare delle tante penne femminili premiate al Mandrarossa 2025
Foto: Titti Marrone premiata con Aldo Cazzullo e Claudia Origoni
Premiate e Giuria alla valle dei Templi di Agrigento
Neria De Giovanni, Laura Calosso e Titti Marrone prima della premiazione
Le vincitrici di sezione: Titti Marrone, Lauro Calosso e Sabrina Zuccato