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Maria Rosa Cutrufelli e le camiciaie di Manhattan che gridarono: “Il nostro cuore ha fame, dateci il pane e dateci le rose, le rose, le rose”, di Neria De Giovanni

08/05/2025, 16:15 | Arte e Cultura

Ci voleva la penna sensibile, colta e preparata di Maria Rosa Cutrufelli per raccontare “dall’interno” la vicenda delle operaie che morirono bruciate nella fabbrica di camicette Triangle, in un grattacielo di New York , l’Asch Building, la cui tragica fine ha motivato la Giornata Mondiale della donna.
Il cuore affamato delle ragazze” è il vero protagonista di quest’opera definibile per certi aspetti come romanzo “storico”, prodotto dopo una ricerca accuratissima nelle emeroteche e biblioteche specializzate, condotta da Cutrufelli per ricostruire la cornice storica di avvenimenti in cui vivono e si muovono i personaggi soprattutto quelli femminili, le ragazze con il cuore affamato di vita, appunto. La Sicilia, da cui Cutrufelli è partita anni orsono per trasferirsi a Roma, sta all’origine della vicenda: i genitori di Marietta detta Etta dal paese vicino a Palermo partono per gli Stati Uniti alla fine dell’800 e nel 1910 il tempo del racconto incontra Etta che lascia la famiglia a Philadelphia per andare a New York e lavorare  come infermiera a Ellis Island, l’isola dove sostano gli immigrati per i controlli sanitari.
Il padre, “medico dei poveri”, aveva lasciato la Sicilia per non rinnegare le sue idee socialiste, la madre maestra non insegnava per curare la famiglia ma leggeva molto. Ad apertura di libro, abbiamo il salto temporale al 1970 che fornisce la classica “cornice” all’intero racconto: leggeremo infatti i ricordi di Etta che ormai anziana, su richiesta di un gruppo di universitari, riprende la propria esperienza  nel grattacielo a Manhattan dove era sia lo studio medico in cui si era trasferita sia la fabbrica delle camiciaie bruciate nel rogo del 25  marzo 1911 (e non l’8 marzo come erroneamente sempre si tramanda).
In un luogo del romanzo è esplicitato il referente interno che ha motivato lo scorrere dei ricordi, il “tu” collettivo degli studenti: “Nella mia fantasia, me l’ero dipinto come un uomo grade, una specie di gigante che svettava in alto, su tutti. Che volete, in fondo avevo 
soltanto quindici anni e ancora interpretavo le parole alla lettera…”.
Delicato e ottimamente riuscito  il ritratto di Tessie, la cucitrice incontrata da Etta a Ellis Island mentre collabora  come interprete tra le donne italiane appena arrivate e che introduce Etta alle riunioni sindacali, alla consapevolezza del diritto ad un lavoro equo, che sarà la sua compagna di vita.

Incontriamo tante figure femminili, di una emigrazione europea dalla Russia all’Italia che cercano il loro posto nella vita, affrontano rapporti  sentimentali insieme a lotte sindacali per un giusto riconoscimento nel lavoro.  Istanze del nascente movimento suffragista si intrecciano con  l’approfondimento di ideologie che vanno dal credo mazziniano al socialismo. E nel canto che ha accompagnato il primo sciopero femminista e sindacale di Manhattan “Il nostro cuore ha fame, dateci il pane e dateci le rose, le rose, le rose…” si racchiude il senso di tutto il libro che presenta con precisione storica una battaglia per il lavoro ma portata avanti da donne che non rinunciano alla loro visione del mondo “altra” , più delicata e armoniosa, con il “profumo di futuro”.
Molly, prima allieva “casalinga” della madre di Etta, l’amica d’infanzia che “cucitrice bravissima”,  la raggiunge a New York dove concretizzerà il suo spirito imprenditoriale o Pauline Newman, la leader sindacalista il cui cuore era conteso da tante ragazze, o Rebecca interessata ai giovani universitari nell’edificio della New York University accanto all’Asch Building, tante figure femminili in questo affresco variegato ricco di nomi veri o verosimili tra cui il lettore deve districarsi.
Bene ha fatto Cutrufelli a inserire in calce una Breve nota sulle biografie delle sindacaliste e protagoniste che incontriamo nella vicenda narrata insieme a indimenticabili ritratti di donne che la penna creativa della scrittrice ha perfettamente inserito nel racconto, “opera di finzione”  che ci attrae e ci coinvolge molto di più di un documento storico.

Maria Rosa Cutrufelli, Il cuore affamato delle ragazze”, Mondadori, 2025 , pag. 275, euro 19,50

 

NERIA DE GIOVANNI
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