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A scuola di editoria con don Giuseppe Costa, di Neria De Giovanni
16/03/2020, 19:32 | Arte e Cultura
Giuseppe Costa con “Editoria religiosa - Lezioni brevi” (Salvatore Sciascia editore) ritorna con un agile supporto a mettere a frutto le proprie competenze acquisite con decenni di attività nell’editoria, prima con la S.E.I. (Società Editrice Italiana) e poi con la L.E.V. (Libreria Editrice Vaticana) e di insegnamento universitario (giornalismo all’università salesiana di Roma, alla Luiss e all’università di Catania).
Sono numeri importanti quelli dell’editoria religiosa che come ci ricorda don Costa oltre ai prodotti delle aziende gestite dai religiosi, accorpano anche i libri scritti da uomini e donne di chiesa e di argomento religioso, ma pubblicati anche dalla cosiddetta “editoria laica”. Anzi proprio il successo di alcuni long sellers come i testi di papa Giovanni Paolo II e Ratzinger o la vita e le opere di alcuni santi, hanno invogliato alcuni editori non religiosi a pubblicare queste tematiche.
Il libro “Editoria religiosa” di Giuseppe Costa ha un intento dichiaratamente didattico e come tale si presenta diviso in tre lezioni.
La prima ci offre una visione generale sulla situazione dell’editoria religiosa non soltanto in Italia ma anche negli Stati Uniti ed in altre nazioni europee; interessante anche seppur rapido la disamina sulla pubblicistica a iniziare dai grandi periodici cattolici fino alle testate delle congregazioni religiose.
La seconda lezione approfondisce l’editoria dei papi mettendo a frutto l’esperienza decennale che don Giuseppe Costa ha vissuto come direttore della Libreria Editrice Vaticana dal 2007 al 2017.
Non meno a vocazione didattica ed esemplificativa è la terza lezione che mira a presentare agli ipotetici ma realistici studenti, una rassegna ragionata di libri che hanno contribuito in questi ultimi cinquantanni a creare mentalità e linguaggi nuovi rispetto al soggetto religioso. Di ogni volume viene proposta un’agile antologia, vero “assaggio” per incuriosire ed invitare ad una lettura integrale. A mo’ di esempio la terza lezione sulla rassegna letteraria inizia col libro di Dietrich Bonhoeffer “Resistenza e resa. Lettere scritte dal carcere”, delle Edizioni Paoline del 1988 che raccolgono le testimonianze epistolari del teologo luterano tedesco che ha partecipato alla resistenza contro il nazismo. E Enzo Bianchi “Il cammino di Emmaus. Parola ed Eucaristia”, delle Edizioni San Paolo 2018, chiude la rassegna. L’antologia ragionata presenta anche libri molto famosi che hanno contribuito al diffondere di una certa cultura spirituale anche se non dichiaratamente confessionale. È la prova di una cultura a trecentosessanta gradi che Giuseppe Costa mette in campo per rendere più esauriente e obiettivo il suo discorso didattico sull’editoria religiosa. Chi non ha letto “Il profeta” di Gibran o “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach? Entrambi trovano posto e collocazione in questa terza lezione.
Proprio per la sua lunga ed appassionata esperienza nell’editoria religiosa, come editore del papa e come professore, don Giuseppe Costa anche in questo suo ultimo libro non nasconde la difficoltà del momento che stiamo vivendo per cui “la flessione vocazionale ha portato ad assumere dipendenti laici ed il relativo aumento dei costi di gestione. Senza una nuova riorganizzazione specialmente in Italia, è ben difficile una ripresa sostanziale”. Dunque l’editoria cattolica se vuole continuare a rappresentare un forte blocco di cultura, deve necessariamente attrezzarsi davanti alla velocità tecnologica del prodotto libro e insieme ai fenomeni sociali come la secolarizzazione.
Questo suo ultimo lavoro, prefato da Massimo Naro, docente di teologia sistematica presso la facoltà teologica di Sicilia e con postfazione di Arianna Rotondo, docente di storia del cristianesimo all’università di Catania, è comunque un rinnovato impegno con sguardo ottimista verso i giovani che vogliano affrontare con professionalità ed impegno la affascinante professione di fare libri. Religiosi e non solo religiosi.