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QUANDO GRAZIA DELEDDA LAVORAVA ALLA RADIO

20/02/2017, 11:40
Grazia Deledda

Ancora notizie interessanti sulla vita di Grazia Deledda, che continuano a contraddire l’immagine che per tanti anni ci hanno dato di lei, come donna appartata e chiusa. Musona.
Assolutamente no. Era talmente ben inserita nella società culturale romana da essere scelta per far parte di una commissione speciale che doveva proporre e scrivere programmi culturali per l’EIAR, l’allora Radio Nazionale.

A darmi questa informazione è l’ingegnere Giuseppe Grassi, per anni alto dirigente RAI, che ricorda come in via Asiago 7/11, dove c'è ancora la sede della RAITV,  si riuniva questo gruppo di eccezione: Grazia Deledda , Luigi Pirandello, Trilussa e Guglielmo Marconi.

Così si legge nel sito ufficiale della Storia della Radio: “L'idea di dotare la radio Italiana di una sede adeguata nasce dalle esigenze del regime fascista. Occorreva dare forza e ufficialità al nuovo mezzo di cui si intuiva lo straordinario potenziale propagandistico. Ci si rese subito conto che i modesti studi dell'URI di Roma, in via Maria Cristina 5, non avrebbero soddisfatto il ruolo strategico che la radio avrebbe dovuto avere negli anni a venire. Con il passaggio dall'URI all'EIAR, sancito dal decreto governativo n°2526 del 29 dicembre 1927, si decise quindi la costruzione di un edificio che potesse soddisfare le esigenze di immagine e magnificenza del nuovo medium, ma che allo stesso tempo fosse progettato e strutturato per poterne permettere il massimo sviluppo tecnologico e qualitativo. Nel 1928, fu progettato il nuovo palazzo della Radio curato dall'architetto ing. Marchesi Cappai, fratello del presidente dell' Uri Enrico Marchesi; la costruzione fu iniziata nell'autunno del 1929, terminata nel dicembre '31.
Il palazzo della radio fu studiato per essere inserito organicamente nell'estetica del quartiere Prati che prevedeva il rispetto delle regole edilizie disposte dal Governatorato di Roma. Viene realizzato in un'area abitativa nella zona signorile della antica piazza d'Armi dove non si poteva edificare più di tre piani sopra il livello stradale, per raggiungere il previsto numero di 5 piani, fu necessario quindi costruirne due sotto il suolo.
Al primo piano, dove si trovavano gli uffici della Direzione Generale, due studi di circa 12 m quadrati erano previsti per la trasmissione di notizie e conferenze, insomma, le prime salette del "giornale radio".
Questa l'originaria struttura del palazzo di via Asiago, che rimarrà pressoché inalterata fino ai grandi ampliamenti edilizi del 1949.”

Grazia Deledda ha quindi lavorato insieme al padre della radio ed a fianco al drammaturgo siciliano che aveva pubblicato nel 1911 il romanzo “Suo marito” per il quale Grazia minacciò di querelarlo in quanto vi aveva intravisto un ritratto irriverente del proprio marito, Palmiro Madesani.

Chi portava le bibite rinfrescanti al gruppo di lavoro? Chi era allora uno dei “ragazzi di bottega” della Rai, nientemeno che il futuro giornalista e conduttore radiofonico Silvio Gigli!

Chissà se riuscirò a rintracciare nell'Archivio RAI il lavoro di questa commissione, magari qualche programma radiofonico firmato Deledda...

Neria De Giovanni
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