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Maria Luisa Spaziani , noi la ricordiamo così

Neria De Giovanni, Pierfranco Bruni e Anna Manna parlano della loro conoscenza con la grande poeta scomparsa a Roma il 30 giugno scorso all’età di 91 anni

01/07/2014, 16:04 | Attualità
Neria De Giovanni e Maria Luisa Spaziani

Neria De Giovanni, incontri tra Premi e due Isole


Gli scrittori sono una grande famiglia che si incontra e si ri-conosce.
I Premi letterari ed i convegni , importanti per sé, sono però anche occasione di incontro, spesso di rincontro.
Così per me con Maria Luisa Spaziani.
La conoscevo fin dai tempi del liceo attraverso le sue poesie perché uno scrittore è nelle sue parole.
Personalmente invece, ricordo di aver passato piacevoli ore con lei al Premio Mondello, in Sicilia, l’anno in cui premiavano la grane scrittrice tedesca Christa Wolf e l’allora esordiente Romana Petri.Poi ho avuto il piacere di essere in Giuria al Premio Dessì, in un’altra isola, la Sardegna, quando Maria Luisa Spaziani vinse per “I fasti dell’ortica” la sezione Poesia; ricordo che sostenni una molto animata discussione in difesa di quel libro non facile, come molti de suoi lavori. 

Proprio in questi giorni con la Giuria del Premio Alghero Donna di letteratura e giornalismo che presiedo, stavano discutendo l'opportunità di conferirle un premio speciale "alla carriera"... L’ultima volta che la vidi fu proprio in questi giorni di inizio luglio, al Premio Strega. Era molto affaticata e come sempre attorniata da tanti amici ed estimatori. Per farmi riconoscere ripetei il mio nome più volte e lei, con un sorriso, allungando la mano, esclamò:”Ah, la sarda!”.

 

Pierfranco Bruni, la vita ha sempre appuntamenti

Una vita nella poesia. Una vita tra poeti. Una poesia nella tradizione di un Novecento che nasce nella tradizione romantica e attraversa le sperimentazioni di un Secolo legato ad un intreccio di koinè tra modelli occidentali, appunto alla Montale, e visioni mistiche che trovano in Ungaretti il più alto riferimento.
Usando questo  "luogo"  metafisico ho introdotto i versi di Maria Luisa Spaziani, che avevo fatto tradurre in lingua spagnola per l'Antologia "La otra orilla de los suenos", che racchiudeva "alcune" voci della poesia italiana contemporanea, a Santo Domingo in occasione della Fiera Internazionale del Libro. Era il 2005.
Già  negli anni precedenti, comunque, avevo avuto modo, più volte, di discutere sulla sua poesia e ci siamo  incontrati in più occasioni in serate dedicate a poeti e alla poesia tra gli spazi di Roma e oltre. Uno degli appuntamenti che resta come segno emblematico è quello che ci ha visti insieme in un Convegno dedicato a Sandro Penna svoltosi alla Biblioteca Nazionale di Roma. Era il maggio del 2007. Celebravamo il centenario della nascita di  Penna (1906). Un confronto a tutto tondo sulla poesia e sui poeti della prima generazione del Novecento.
Ci fu molto vicina nei nostri incontri su Penna.
Successivamente curai una Antologia di poeti italiani tradotti in lingua albanese e la Spaziani la imposi come riferimento  e ne parlai a lungo cin lei. Presentai l'Antologia anche a Scutari e fu corale l'emozione della lettura della Spaziani solo in lingua albanese. Le raccontai questo episodio e mi disse semplicemente: " Ah gli albanesi... Sono un popolo di cantori...". Era il 2008.
Poi altri impegni. La vita è sempre un appuntamento. Mi ha detto. Ed io ho risposto: la vita ha sempre appuntamenti.

 
Anna Manna Clementi, una guerriera che combatteva per la poesia

Maria Luisa  Spaziani per me era un mito : le telefonai e le chiesi un incontro. Mi ricevette nella sua casa di via del Babuino.
Ero agli esordi. Lei era l'Artista, la Poesia, l'Arte.
Mi scrutò a lungo senza parlare. Io tremavo come una foglia.
Poi mi disse : "E' venuta qui per restare in silenzio?"
"Mi scusi mi sento emozionata.."
"La timidezza è difetto se si ha qualcosa da dire !"
Così mi spiegò che bisogna combattere se si crede nell'Arte, nella dignità dell'Arte.
"Se lei è venuta qui, se resta in silenzio vicino a me, se le basta questo silenzio....ebbene tutto questo vuol dire qualcosa. Lei ha delle emozioni!
Le scriva. Metta nero su bianco. " Ed i suoi occhi meravigliosi mi accendevano a mille versi, a mille domande.
Dopo l'intervista, fatta a balbettii e confuse domande, la mia  penna voleva scrivere su di lei. E venne fuori la mia poesia "A casa del poeta".
Quando al telefono, qualche giorno dopo,  le dissi della poesia per lei scoppiò a ridere e mi disse che dovevo essere proprio stramba a scrivere su quell'incontro breve.
Ma da quel giorno quando mi incontrava mi sorrideva e col suo fare ironico mi diceva :"Ha trovato poi un'ispirazione più importante per scrivere poesie?"
Donna elegantissima, ironica, quasi regale insegnava a tutti noi a tenere dritta la testa e le spalle, a credere in noi e nei nostri contenuti.
In un mondo che ha dimenticato la poesia. I sentimenti, il senso umano dell'esistenza.
Mi parlava della madre : donna di grande garbo e dolcezza. Lei quella dolcezza l'aveva racchiusa in una corazza da combattimento.
Credeva nella donna, nell'impegno della donna, nella dignità della donna. Forte, sicura, rigorosa, manteneva saldamente le briglie delle emozioni e riusciva a cangiarle in una meravigliosa poesia. Dotta, colta, eppure affascinante. Superava i confini dell'Accademia e ritrovava il pulsare dell'archetipo. Era poeta sempre, in ogni momento , in ogni circostanza. Avrei mille ricordi! Quando ammaliò mio figlio adolescente con i suoi versi al Parco Nemorense. E lui mi disse :"Mamma oggi ho incontrato la Poesia!"
E si spellò le mani per applaudirla. Oggi Alessandro è un uomo ma ricorda con commozione quell'incontro in una sera d'estate piena di poeti al Parco Nemorense.
Ecco lei diffondeva la poesia tra i giovani, era una presenza concreta per tutti . Gli incontri "Inediti in biblioteca"  alla Biblioteca della Camera dei Deputati , suo ultimo splendido impegno, erano un faro per la Roma colta, raffinata. Ma sempre chiedeva :"Ci sono giovani tra il pubblico?"
Non cercava solo l'applauso, combatteva ogni giorno per conquistare un nuovo cuore, una nuova adesione poetica.
Era una guerriera. Combatteva per la poesia!

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