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Lo stile satirico del vignettista "Baldo"

La satira è l’arma dell’uomo comune, del suddito indifeso contro le storture della politica e lo strapotere dei potenti

14/04/2015, 12:47 | Attualità

“Non fa notizia il cane che morde un uomo, ma è notizia un uomo che morde un cane.” Questa regola, ben presente in ogni redazione giornalistica, mi è venuto spontaneo associarla al volume di vignette satiriche “Stai sereno! Mica tanto...” composto da Simone Baldelli, deputato al Parlamento e attuale Vice Presidente della Camera.

Ma come?-, mi sono chiesto, - da sempre la satira è l’arma dell’uomo comune, del suddito indifeso contro le storture  della politica e lo strapotere dei potenti ed ora, in questa Italia dove tutto si capovolge, dove i politici fanni i comici e i comici si atteggiano a leaders politici, ecco un’altra invasione di campo, con il rovesciamento dei ruoli tra politica e società, e il “castigat ridendo mores” da sberleffo del debole verso il potente si trasforma anch’esso in strumento di confronto politico tra gli opposti schieramenti, come l’allusorio titolo del volume lascerebbe subito intendere. Ma poi, superato l’iniziale sconcerto, mi sono messo a scorrere le 200 pagine del volume, e le altrettante vignette, e mi sono reso conto che l’apparenza a volte inganna, e che Simone Baldelli sarà anche un esponente di spicco della nostra “nomenklatura”, ma la sua tempra di vignettista è affatto diversa dal suo ruolo istituzionale e attinge forza piuttosto dal suo passato di dj radiofonico e di artista musicale e teatrale, nonché dalla sua esperienza di oltre cinque anni come vignettista del quotidiano L’opinione.

L’impulso alla lotta politica, dunque, anche se presente in gran parte delle sue vignette, dal PD ai 5 Stelle, da Renzi a Grillo, senza trascurare i Presidenti delle Camere e lo stesso Napolitano, non esaurisce il bagaglio satirico dell’autore, che si diverte a punzecchiare anche i suoi compagni di partito, senza trascurare lo stesso “leader maximo”.
Scorrendo le pagine del libro, perciò, ci si dimentica ben presto delle appartenenze politiche e ci si diverte, invece, ad apprezzare lo stile satirico, sobrio ed elegante, mai volgare e irrispettoso e sempre animato, invece, da un sottofondo etico, che  fa da cassa di risonanza alla denuncia dei difetti e delle incongruenze del nostro sistema politico e partitico.

Ma nella satira di Baldelli, o “Baldo”, lo pseudonimo con cui firma le sue vignette, c’è spazio anche per altri temi, oltre a quelli della stretta attualità politica, come quello della nazionale di calcio, nell’anno dei mondiali in Brasile, l’ironia sulla “crescita zero”, sui temi del lavoro e su quello dei Marò detenuti in India, fino a ricordare, con sobrietà, la luttosa vicenda di Charlie Hebdo.

E, infine, l’ultima vignetta nella quale la satira lascia il posto al senso delle istituzioni e il deputato Baldelli, autorevole rappresentante di un partito che si è opposto strenuamente alla nomina di Sergio Mattarella a Capo dello Stato, rivolge un augurio rispettoso al nuovo Presidente della Repubblica.
 

Massimo Milza
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